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Cielo!... la spiaggia tutta riluce d'ebano e di fuliggine azzurra... Io lo sento venire, a galoppo, instancabile, il Dio dall'elmo di fuoco!

N'era certa; da tre o quattro giorni non mangiava più. Un monello la tirò per la gonna, fuggendo con un largo sorriso sulla faccia sporca di fuliggine. Tina si raddrizzò sul parapetto collo sguardo incantato nella lontananza del fiume: era dunque passato molto tempo dacchè contemplava distrattamente l'acqua fuggire sotto l'arco del ponte?

Ad ogni mutamento di piatto, il piccolo andava in giro collo smoccolatoio la fuliggine pioveva nelle zuppe.

Non c'è modo di correre! Con le mie ali vado snidando grappoli di pipistrelli che mi sputano addosso la loro fuliggine commista al tuo olio di ricino!... I serbatoi del romanticismo.

Una vergine malata e che poi muore «sul nudo suolo»; un giovane amante della fanciulla, che recide le chiome al cadavere e nel buio della notte tenta con esse di farsi un capestro al collo e strozzarsi; un padre, che per la morte della figliuola nelle bestemmie e si morde l'«un de' bracci»; un demonio, che ulula intorno a quel padre e lo lorda di «fuliggine e di sanguigna bava»; un cimiterio, sparso di «insepolto ossame bianco»; un Andrea

Venivan tolti su di peso; il lezzo era insostenibile; il cancello impediva di attingere alla divina Sorgente; le fisionomie, tra quel barlume di ceri e quella nebbia di sacra fuliggine, assumevano un non so che di orribilmente spettrale; un silenzio, non interrotto che dallo strisciar de’ piedi, lasciava udire il gorgoglio che l’acqua scarsa mandava nella sua fatica di gemere; e la folla continua, pazza, pesante, muta, costringeva, dopo qualche attimo, a procedere fra le pareti anguste, fino all’uscita.

La crioconite di Groenlandia è una polvere nera, fine, avente l'apparenza di fuliggine; si può trovare sparsa uniformemente alla superficie del ghiaccio in strati di spessore vario da 1 millimetro a 1 decimetro; spesso si raccoglie entro a cavit

Rallégrati, Italia! non più della lorda Fuliggine il limpido tuo cielo si oscura, E manda il comignolo dall'ugola ingorda Di nordica nebbia mal compra sozzura. Per rupi e dirupi, per morbidi clivi Correndo, saltando, tra lauri ed ulivi Discende al tuo popolo da vette lontano Sul raggio del sole men sudicio il pane. Sia caro l'augurio!

Guardatevi dalle promesse ingannatrici delle belle sere, e dalle loro sparse speranze di liberazione e di gioia inaudita, fra la triste fuliggine che sale al basso soffitto del cielo col suo lezzo melato di nera prigione!...

E il mare ne è tutto arrossato!... Agito le mie ali per liberarle dalle mussole e dai veli di fuliggine di cui son cariche ancora.... Ormai è giorno! Affrettiamoci!... Il cielo! Il cielo puro! Io mi sprofondo nel cielo, come in un abisso d'azzurra passione!...