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O dunque? Non mi fate bestemmiare! Zitta! E tu va' a comprare il petrolio pei lumi. Ho parlato col droghiere della cantonata; ci fa credito fino a domani. Zitta! Non vi arrabbiate! È figlia vostra! balbettò la povera donna, asciugandosi le lacrime, baciando la bambina per raffrenare il pianto.

Oh che vita! oh che vita! esclamava talvolta il povero diavolo. E pensare che la debbo all'amore dell'arte, e ad un matrimonio per amore! C'è da disgustare chicchessia dell'una cosa e dell'altra. Mah! se avessi fatto il droghiere!... Eh! via, questa è vilt

In questi pensieri, gli occhi della Stella cadevano talora sopra un uomo, il quale, ritto sulla larga porta del fondaco del droghiere, stava tutto il quanto è lungo, pestando e rimestando a due braccia scorze e spezie diverse nel capace mortajo, o rigirando sul fornello con paziente lena il tamburetto del caffè.

Nulla giunse; in nessun modo il droghiere diede segno di vita. Il domattina Antonio stette in casa fino alle dieci, nella speranza sempre che da un momento all'altro qualche cosa apparisse.

Basti dire che ad un lacero nullabbiente il quale si era fatto cedere il paletot dal droghiere Pirotta, toccò indi a poco di dover dividere le sue spoglie con un correligionario sprovveduto di giubba. E ciascuno dovette andarsene mezzo vestito, con un solo braccio insaccato in una manica e un frammento di bavero attorno al collo.

Ma il poveretto ebbe un bell'aspettare tutto quel giorno ed anche l'altro appresso: nessuna risposta gli giunse da quel barbaro di padrino. Come avvenne egli mai? Il cuore dello zio droghiere, che, dietro la narrazione di Giacomo, pareva essersi aperto ad un poco di piet

In terza linea il soprabitone nuovo di don Giovambattista Fasanaro, negoziante di pannine e segretario della sua congregazione, con dentro la rispettabile persona del proprietario; insieme tre giovanotti: il primo commesso del negozio, il figlio del droghiere ed il nipote dell'orefice.

Ti capisco! esclamò Vanardi con accento quasi di dolore. Tu vorresti ch'io l'abbandonassi quest'arte ingrata, maledetta e carissima... Avresti tu il coraggio di consigliarmi a fare il droghiere?

Sentendo applaudire nella sala, anche la folla della piazza prese ad applaudire. Il canonico Medulla, che era in un negozio di droghiere in attesa del risultato, saputo com'erano andate le cose, fece una spallucciata sdegnosa: Si son lasciati mettere nel sacco! Con quell'imbecille di Sindaco!... Era da prevederlo!... Ora non manca altro che vi faccia diventare tutti protestanti!... Dio vi aiuti!

Dico, signor padroncino, che dello zucchero si fanno i confetti, e che il droghiere.... Piglia questo, di confetti! gridò egli, facendosi rosso in volto come una ciliegia, e andandole contro per assestarle un mezzo scapaccione. Ma quella linguacciuta non istette ad aspettarlo, e corse per l'ova del padroncino, contenta di aver mostrato colla sua stoccatina che la sapeva lunga sul conto suo.