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Vòlt’ era in su la favola d’Isopo lo mio pensier per la presente rissa, dov’ el parlò de la rana e del topo; ché più non si pareggia ‘mo’ e ‘issa’ che l’un con l’altro fa, se ben s’accoppia principio e fine con la mente fissa. E come l’un pensier de l’altro scoppia, così nacque di quello un altro poi, che la prima paura mi doppia.

Ma che? sarebbe ella forse della nostra congiura? certo: Oh! non lo sai, disse Topo, cosa ci ha detto il nostro capitano ieri notte all'osteria dei Tre Mori? Come posso saperlo? all'osteria non ci venni, lo sai bene; ero di guardia in fortezza vecchia, smontai alle undici di fazione per dormir sul pancaccio.

Vòlt’ era in su la favola d’Isopo lo mio pensier per la presente rissa, dov’ el parlò de la rana e del topo; ché più non si pareggia ‘mo’ e ‘issa’ che l’un con l’altro fa, se ben s’accoppia principio e fine con la mente fissa. E come l’un pensier de l’altro scoppia, così nacque di quello un altro poi, che la prima paura mi doppia.

Topo è in carcere. Passato il primo bollore della paura, costui si è pentito della rivelazione fatta così su quel subito dell'arresto; sapeva il birbante che, una volta sfuggito dalle unghie della giustizia, poteva cadere in quelle dei settari, i quali certamente a seconda dei loro terribili statuti l'avrebbero spedito all'altro mondo senza processo. Dunque si era pentito e, per riparare alla imprudenza, faceva giuro a modo suo di non dir altro. Caspita! diceva fra nella prigione: la tortura e quelle macchinucce con cui strappavano ai tempi antichi la verit

Volt'era in su la favola d'Isopo lo mio pensier per la presente rissa, dov'el parlo` de la rana e del topo; che' piu` non si pareggia 'mo' e 'issa' che l'un con l'altro fa, se ben s'accoppia principio e fine con la mente fissa. E come l'un pensier de l'altro scoppia, cosi` nacque di quello un altro poi, che la prima paura mi fe' doppia.

Garibaldi in pericolo, dissi a mia moglie, e qui si fa la morte del topo. I quattordicimila soldati pensarono che noi siamo quattordici. Guadagnata la porta, proseguii: ricevili, e di' che vengo subito. Proverò di raggiungere il generale; che imprudenza allontanarsi dal palazzo! Tutto lo stato maggiore, meno Basso, sar

* Il volgo chiamava così, quasi appartenenti ad una specie di setta, tutti coloro che a quell'epoca erano compromessi colla giustizia: e riteneva che i congiurati, per commettere insieme dei misfatti, portassero una fusciacca o cintura rossa con cui legassero i calzoni alle reni. Chene?...: chene? non me ne vendi: co' tu' pari acqua in bocca Secondino. Ti compatisco: per chi m'hai preso? Topo.

Ah ah! ridendo aveva risposto Topo con un poetico frizzo «quando il conto torna».... il resto della rima voi lo sapete; io ho avuto sempre gusto a lavorar poco, mangiar bene e ber meglio; e siccome non si trovan sempre oriuoli e pezzuole da rubare, baccalari e aringhe da buscare, così una bella e buona moglie è ottima bottega. Come? è così?

Una ruga le si disegnò nel mezzo della fronte, riprese il topo dalle mani di Tina e tacque, stringendo la bocca come per non parlare più. Tina rimaneva perplessa davanti a questa curiosit

Tradotto al cospetto del giudice, Topo, seguendo l'esempio dei vili, pensò di salvare stesso ruinando i compagni; onde interrogato dal magistrato sulla cagione dell'omicidio: Se vosustrissima mi fa aver l'impunit