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Gloria di brandi e di scïenze e d'arti Cinse allor la fatal razza europea, Ma non s'udì che i petti Fosser men crudi che all'et

OTTAV. A te rispondo io forse? Tu, Nerone, i miei detti ultimi ascolta. Credimi, or giungo al fatal punto, in cui cessa il timor, il simular piú giova, ov'io pur mai fatto l'avessi... Io moro: e non mi uccide Seneca:... tu solo, tu mi uccidi, o Neron: benché non dato da te, il velen che mi consuma, è tuo. Ma il veleno a delitto io non t'ascrivo.

Se improvvisa Su lui s'asside la fatal bonaccia, Ne dispera il nocchiero, e gela e trema, Che invan raggiunge coll'ansio desìo Le patrie sponde, i pargoletti figli, E della sposa l'iterato amplesso.

Ma niente affatto... Ma sicuro... disse l'Argia con molta approvazione. Adagio: la mi lasci finire, signorina. Per me i due innamorati non sono due che si divertono; ma due meschinelli, due inconsapevoli lavoratori e servi di quella grande autocrate che si chiama Natura, i quali, poveretti, ubbidiscono a certe leggi che impone questa fatal Natura. A me è accaduto lo stesso come accade a voi.

Esulta Dai vigilati balüardi il fiero Nemico, e applaude a l'opra vostra, e insulta A la caduta del fatal Guerriero. Da la polve di Iena, or non più inulta, Balza un popol di scheltri orrido e nero; E su l'immago de l'eroe nemico Poggia l'Ombra regal di Federico.

E mentre la sua mano Al cor la mia premea, «Arturo, ella dicea, Mi sarai tu fedelDi tali accenti al suono Mi si drizzar le chiome; «È forse questo il nome, Gridai, d'un mio rival!!! «No! la gentil rispose, Ma qui fa tanto scuro, Ch'io t'ho chiamato Arturo Invece di Pasqual!!! Ecco il fatal momento.... Fra poco, o dolce Elisa, Da me ti avr

Si agita la fatal urna: Girani trae il numero, ed era il due: alla Torrazza si richiedeano sei coscritti: Girani è fatto soldato. La povera Marcellina sentì venirsi meno alla fatal novella; lo sposo restò immobile guardandola cogli occhi gonfi di pianto, ma la loro ambascia andò inosservata e confusa fra l'afflizione di altre madri e spose.

O triste lotta!... O vincolo Fatal della Natura! È ver, dell'altrui sangue Vive ogni creatura! È ver, la morte è il nocciolo Che genera la vita! In terra e in ciel scolpita La dura legge io so!... Ma, per far festa, uccidere, Non per sbramar la fame; Ma il rider tra i cadaveri, Gridando: Pace!... è infame! Ma l'esclamar tra i rantoli "Quest'oggi è un giorno gajo!"

"Che son svaniti amori ed entusiasmi; "E che i lampi e i profumi eran mutati "In fosforo volgare ed in mïasmi!" Ed io discesi nei trivii affollati, Non recando fedi illusioni, Arido figlio di padri annojati. Ma l'impeto fatal delle canzoni Tacitamente palpitar mi fea! Ed io, passando fra i tristi e fra i buoni,

Lo strepito de' bellici strumenti, il clangor delle trombe, e il suono dei sacri bronzi, annunziavano la fatal milizia che sotto gli stendardi del Rosso s'avviava lungo il Carvenzolo verso le nemiche torri.