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Il fragor dei carri pesanti, lo scalpitare de' cavalli commettono all'aure un mormorìo confuso ed una nebbia di polve, che sale a rapire i puri raggi del sole e rende più truce il momento della battaglia: ti avvisi di sentire nelle nubi muta mormorare la tempesta pria che dirompa sulla terra, e quella nebbia e quel mormorìo ti mettono terrore.

Ella sul campo, ove l'eccelse prove Son d'AMEDEO, tutto di nebbia involve, E sveglia vento procelloso e move In contra il gran Campion nembi di polve; Qual se per giogo alpin grandina e piove, E l'aria in neve aspro aquilon risolve, Vinto per via da la brumal tempesta, Chiudendo gli occhi, il peregrin s'arresta.

E come l'alma dentro a vostra polve per differenti membra e conformate a diverse potenze si risolve, cosi` l'intelligenza sua bontate multiplicata per le stelle spiega, girando se' sovra sua unitate. Virtu` diversa fa diversa lega col prezioso corpo ch'ella avviva, nel qual, si` come vita in voi, si lega.

72 Qual talor, dopo il tuono, orrido vento subito segue, che sozzopra volve l'ondoso mare, e leva in un momento da terra fin al ciel l'oscura polve; fuggon le fiere, e col pastor l'armento; l'aria in grandine e in pioggia si risolve; udito il segno la donzella, tale stringe la spada, e 'l suo Ruggiero assale.

Nero di polve e splendido d’amore, Affranto e sorridente, Ecco, ei m’avvolge in una stretta ardente, E sento sul mio cor battergli il core. Tu la vedesti mai?... Sembra di rame La sua pelle morata. È una dea che ha per letto il nudo strame, Una dea folleggiante ed abbronzata.

Dietro vien Caria; e rimembrava ancora Del gran Sepolcro l'immortal fatica, Onde la polve del consorte onora, Ben raro esempio, la reina antica; Turacano era il duce; a lui non fora Sembiante Orso, o Leon, ch'alpe nutrica, Tanto è fiero di spirto intra i più fieri; Ed avea cinque sopra dieci alfieri.

3 Questo il pagan, troppo in suo danno audace, non seppe far; che i suoi nel fosso spinse, dove la fiamma subita e vorace non perdonò ad alcun, ma tutti estinse. A tanti non saria stato capace tutto il gran fosso, ma il fuoco restrinse, restrinse i corpi e in polve li ridusse, acciò ch'abile a tutti il luogo fusse.

e 'l ciel cui tanti lumi fanno bello, de la mente profonda che lui volve prende l'image e fassene suggello. E come l'alma dentro a vostra polve per differenti membra e conformate a diverse potenze si risolve, cosi` l'intelligenza sua bontate multiplicata per le stelle spiega, girando se' sovra sua unitate.

Non c'illudiam fra sogni, Onde lo spirto desto indi vergogni: Ma ai circondanti popoli mostriamo, Che in tutte fasi di grandezze umane Grandezza in noi rimane, Dacchè al vero ed al bel sempre aspiriamo. Al vero e al bello sempre Aspiri chi sortiva itale tempre! Splendidissima a noi traccia segnaro Que' glorïosi, onde la sacra polve Tutte le glebe involve Di questo suolo, al cielo e a noi caro!

TRIPERUNO. Meglio è martire che confessore. LIMERNO. Cotesto è piú che vero. Ma veggiamo finalmente lo sonetto di Mirtella, la cui sorte fu questa: SOLE, MORTE, TEMPO, CARRO, IMPERATRICE, MATTO Simil pazzia non trovo sotto 'l Sole, di chi a gioir del Tempo tempo aspetta: Morte, su 'l Carro Imperatrice, affretta mandar in polve nostra umana prole.