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essendo stata europea la rivoluzione religiosa, tale fu la rivoluzione politica e tale dev'essere la rivoluzione sociale; 5° i partiti radicali devono essere studiati tra la rivoluzione politica che è fatta e la sociale che si annuncia; i partiti conservatori debbono essere studiati fra la Chiesa che tramonta, e lo Stato che le si sostituisce.

Ma che? Dall'epoca appunto a cui siam giunti, dall'abbandono delle crociate, dal non ascolto dato a Gregorio X, i principi cristiani quasi sempre amarono aggirarsi, intricarsi nel medesimo cerchio di politica ristretta europea gli uni contra gli altri, anziché estenderla agli interessi esterni e comuni.

Ma l'Africa antica, quale appariva alla sbigottita fantasia europea di pochi secoli fa, non è ancora tutta vinta. Il suo clima è una vampa, il suo deserto un infinito, la sua aridit

Gli uomini savi d'Italia, perché rispettano non alla cieca ma con pienezza di discernimento la letteratura patria, pretendono che non possa degnamente accostarsi a parlarne se non chi accese la propria fiaccola critica al lume della critica universale europea; e credono che il signor Ginguené non ve l'accendesse abbastanza.

Quando il cesarismo napoleonico precipitò, era giunto il momento di condurre a termine una riforma politica per mezzo di un concilio di popoli. Le circostanze si presentavano simili a quelle del tempo, in cui l'Europa vide il papato minacciar rovina, e tenne a Costanza un concilio. Come allora inutilmente si tenevano i concilii, così ora inutilmente si bandiscono i congressi. Il Congresso di Vienna ebbe tanto buon successo nel dare un nuovo assetto politico all'Europa, quanto il Concilio di Costanza nel portare riforme sostanziali nella Chiesa. Così accadde che la storia degli ultimi cinquant'anni non contiene propriamente altro che la reazione dei popoli contro gli accordi presi al Congresso di Vienna e la distruzione dell'artificiale edificio che questi avevano edificato. L'Impero dunque non fu ristabilito, ma rimase il concetto non di una potenza centrale europea, ma di una autorit

Conoscono la propria ignoranza e temono il confronto di qualunque altro sacerdote, per cui sono i più terribili nemici di qualunque influenza europea, immaginando che dietro l'ambasciatore o il commerciante, venga subito il ministro della fede.

¹ Vittorio Pica, L'Arte europea a Venezia, Napoli, Pierro 1896, pag. 87.

«Trascorsi i cinque anni ed un giorno, se, per malattia, o per altre circostanze indipendenti dal tuo libero arbitrio, tu non fossi in grado di tornare in questo luogo stesso per ricevere l'assoluzione della famiglia; in qualunque Dipartimento, o Circondario della Unione Europea, avrai diritto di invocare la risurrezione morale, che ti verr

Senza dubbio, anche nella politica europea di Napoleone apparve lo sconciamento di questo cervello, che in tanti anni di esistenza profuga, in eterni almanaccamenti e sognamenti, aveva affatto disimparato di stare al sodo, e di mantenere immutato un disegno con profonda seriet

Al ritorno dal suo secondo viaggio, il principe passò la grande rassegna sul piano di Satory: il vino corse a fiumi, e i soldati ubbriachi gridavano: viva l'imperatore! La stampa europea scoppiò di nuovo in risa di scherno sul povero pazzo: i bengali di Satory furono paragonati coi tuoni di Austerlitz e il nipote ai fuochi con lo zio al fuoco. Non si riflette alle tante volte che nell'et