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Aggiornato: 30 aprile 2025
Sulle zolle che atteggiansi A smaglïanti ajuole, Tra i fiori, che si volgono Desiosi ai rai del sole, Della Morte io non veggio La larva ischeletrita; Non la Morte, la Vita, O miei fratelli, è qui!... La Morte!... Che significa Questa strana parola, Che fa sgomento ai timidi E che i forti consola? La Morte!... Chi mi scioglie Questo fatal segreto, Che al cèrebro d'Amleto Il dubbio suggerì?
Perchè cercar nell'anima Le fede e la speranza? Perchè cercar nell'anima La postuma esultanza, Se scioglier la materia Ci può il fatal problema, Se il mistico pöema Essa cantar ci sa? Essa, l'eterno simbolo; Essa, l'eterna Dea; Essa, da cui germogliano E l'albero e l'Idea; Essa che d
Non ne dubitare, angelo mio disse Marliani ricominciando a imprimere un'altra sonora dose di baci sulla di lei mano. E fu in questo punto e sulla frase: "non dubitarne, angelo mio" che Bibò fece la sua tacita comparsa dalla fatal porticina di fronte alla scrivania.
71 Il mordace parlare, acre ed acerbo, gran fuoco al cor del Saracino attizza; sì che senza poter replicar verbo, volta il destrier con colera e con stizza. Volta la donna, e contra quel superbo la lancia d'oro e Rabicano drizza. Come l'asta fatal lo scudo tocca, coi piedi al cielo il Saracin trabocca.
Tenea sotto un broccato a padiglione, la Donna mia, ritta sul basalto, la fatal Coppa della incantagione. Fioriva roseo il loto in sul cobalto dei rabeschi e caudato erto un dragone d'oro con stretti nodi ambiva all'alto, mentre in vago lavor, dentro a un castone d'argento, ridean l'uve dallo smalto.
In quelle notti, o Bella, de 'l lunare argento una fatal rete voi forse tesseste con le vostre dolci dita? Sentendomi da voi tutto legare, questo ne 'l mio pensier dùbito sorse; e ancor ne trema l'anima smarrita. Odor di rose, forse da i giardini chiusi del Re, venìa confusamente; e splendea ne la fredda ora, imminente, la Luna su 'l palazzo Barberini.
Se 'l fatal corso mio me astringe & vole Ch'io te sol ami, e ogn'altra cosa experna Non posso più, so ben che fisso il sole Mirar non posso, né sia mai che il scerna Ma qual dea che con sguardi, e con parole pò far mia vita breve & far eterna Se non voi trami fuor dov'io tutto ardo Tiemmi almen vivo con un dolce sguardo
3 Per gli ampli tetti andava il paladino tutte mirando le future vite, poi ch'ebbe visto sul fatal molino volgersi quelle ch'erano gi
Mille rimembranze penose rinnovarono le sue tristi afflizioni, e lo sforzo che fece per contenersi, non servì se non ad agitarla davvantaggio. Valancourt intanto s'informava premurosamente della salute di Sant'Aubert. Un torrente di lacrime gli fece conoscere pur troppo la fatal notizia.
Tu, colonna fatal, ch'ergi l'altera Testa agli astri e co'l piè Francia calpesti, E di rampogna tacita e severa Le loquaci dei vivi alme funesti, Crolla tu pur, bronzea colonna, e fiera Su le rovine tue Francia si desti, Si desti alfin; scoperchi i freddi avelli, Schiaffeggi i padri, e il nome lor cancelli!
Parola Del Giorno
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