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Trovasi in un sotterraneo delle rovine di El-Garch, e lo tormento e notte dissanguandolo lentamente. Ah! feroce iena!... Ma che vuoi farne? Voglio farlo morire, ma farlo morire a oncia a oncia. Ma io lo salverò. Non ti lascerò il tempo. Domani sarai uno scheletro roso dal dente dei leoni e dei sciacalli. L'almea rabbrividì e si sentì prendere dallo spavento. Mostro! balbettò la disgraziata.

Abd-el-Kerim ti ha tradita, rispose Notis. È proprio vero adunque, che dopo di avermi tanto amata ha infranto l'amore che ci univa? Vero, Elenka, ti ha lasciata per correre dietro ad un'almea. La greca s'alzò come una iena furibonda, e le sue mani si chiusero come se avessero voluto stritolare qualche cosa.

Esulta Dai vigilati balüardi il fiero Nemico, e applaude a l'opra vostra, e insulta A la caduta del fatal Guerriero. Da la polve di Iena, or non più inulta, Balza un popol di scheltri orrido e nero; E su l'immago de l'eroe nemico Poggia l'Ombra regal di Federico.

Accostò le mani alle labbra e imitò il riso sgangherato della iena, che ripetè per tre volte. Pochi minuti dopo udì l'urlo lamentevole del sciacallo che si ripetè pure tre volte. Bene, il nubiano è qui, disse Notis, sforzandosi a sorridere. Aspettiamo. I cespugli si mossero di a poco e la atletica figura di Takir si mostrò. Egli accorse subito accanto a Notis, gettando un vero grido di gioia.

Andò al suo paese, precipitò sui falsari come una iena e andò a Roma a lavorare fino a quando venne denunciato da un compaesano che lo riconobbe. Lo rividi a Finalborgo invecchiato, con una sentenza a vita. Era stato nei bagni di Civitavecchia e di Orbetello ed aveva lavorato, come compositore di carattere, nella prigione di Regina C

Non opporre resistenza veruna, se vuoi che non diventi feroce come una iena. Egli si slanciò addosso all'almea che tornò ad indietreggiare traendo il pugnale. I suoi occhi si ingrandirono stranamente e il volto prese una espressione di indomita fierezza. Non toccarmi! gli disse cupamente. Se tu muovi un passo verso di me, ti assassino!

Fui colpevole, lo so, fui miserabile, fui terribile nella mia vendetta, ma tu mi avevi fatta diventare una iena assetata di sangue Abd-el-Kerim, perdonami in memoria di quell'amore che.... Quell'amore s'è spento nel mio cuore, l'interruppe l'arabo sordamente. Oh! non è possibile, non lo voglio credere, tu mi ami ancora. No!... No!...

Lazzari sembrava una iena in agguato. Lungo le gallerie avevamo il fumo della macchina che entrava nelle celle a volumi a ubbriacarci e ad avvelenarci le ultime ore. Signori carabinieri, un po' d'acqua. Io muoio dalla sete! A Sampierdarena il cuore del brigadiere si lasciò intenerire dalla voce piangevole dei condannati. Ci faccia dare un caffè, signor brigadiere. Sia buono.

Non c'è più speranza adunque? balbettò l'egiziano. Nessuna. È una iena adunque questo Mahdi? Taci, se vuoi vivere fino a domani. L'egiziano emise un sordo gemito e ricadde col volto nascosto fra le mani. CAPITOLO III. Il supplizio dei prigionieri. All'indomani i dintorni della grande zeribak formicolavano di guerrieri accorsi da tutto le parti del campo.

E poi non ne so di più. Ti interessa molto quell'adorabile creatura? Molto, rispose Abd-el-Kerim con slancio appassionato. Oh! esclamò Hassarn. Avresti per caso dimenticata la bella Elenka? Non parlarmi di lei, Hassarn. Bada, che Elenka è una iena. Ed io un leone! rispose fieramente l'arabo. Il capitano gli si avvicinò e ponendogli amichevolmente una mano su di una spalla: Abd-el-Kerim, disse.