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Ad ogni ricordo, il dolore cresceva; fino a che una specie di ebetudine gli occupò il cervello. Egli rimase a sedere su ’l letto, quasi immobile, con li occhi rossi, con le tempie tutte annerite dalla tintura dei capelli mista al sudore, con la faccia solcata da rughe diventate più profonde all’improvviso, invecchiato di dieci anni in un’ora; grottesco e miserevole.

E in quel tempo produce mirabilmente il suo effetto, quando per la vigilanza del prencipe non si è permesso causare alcun disordine nel suo Stato, contrario a quella disposizione; ché, quando vi è causato disordine, tanto piú si rende la provisione difficile, particolarmente essendo il disordine potente e invecchiato, che non sempre è possibile o presentaneo il rimedio, benché si conosca la causa, se bene il contrario abbia parso al detto De Santis, come si dirá appresso.

Allontanando lo sguardo dal cristallo, vide sulla parete opposta un suo vecchio ritratto di grandezza naturale, e disse: «Ah! questo è il signor barone di B... Come è invecchiato!» E tornò a contemplarsi nello specchio.

Il padre, molto invecchiato, non tanto per gli anni, quanto per la vita sempre peggio disordinata, era di umore più intrattabile che mai: la Marianna, vecchia anch'essa, diventata un'enorme massa di carne, più padrona di prima, comandava a bacchetta, faceva colla sua avarizia e col rigore il tormento della servitù, avvicendava le eterne querele e le strapazzate alla cuoca e al domestico, colle periodiche baruffe, di cui impiacevolivano la loro convivenza padrone e governante.

Molti fili argentei intessuti ai capelli un giorno tutti neri, il cerchio grigiastro intorno agli occhi, le spalle un poco appesantite davano l'impressione che Filippo fosse invecchiato repentinamente. Egli era sempre ilare e sereno, ma chi l'avesse fissato con attenzione si sarebbe accorto che la tranquillit

Come sono invecchiato! Non ho più fede! Non ho più speranza! Non ho più coraggio! Ho aperto questo mobiletto per vedere se c'erano nascoste certe mie annotazioni di cose antiche militari. Da Lipsia, Sacher-Masoch mi invita a scrivergli un articolo.... È questa la gloria sognata? Il mio articolo sar

Nespole! esclamò Elia. Innalza bandiera bianca! ordinò Fabiano. Sventola il fazzoletto! Brunello trasse il fazzoletto dalla tasca e lo agitò in aria. La battaglia è finita. Sei vinto, e la fortezza è mia! concluse il conte. Adesso giuoca da solo, che io devo parlare. E alzandosi, guardò finalmente Elia Polacco in faccia. Ah, ah! Sei invecchiato, caro Polacco! esclamò ridendo.

Sappi che Dio ci ha fatto due orecchi per udire assai. FESSENIO. Ed una sol bocca per parlar poco. POLINICO. Non parlo teco. Ogni mal fresco agevolmente si leva; ma poi, invecchiato, non mai. Levati, dico, da questo tuo amore. LIDIO. Perché? POLINICO. Non ve arai mai se non tormenti. LIDIO. Perché? POLINICO. Oimè!

Ad ogni modo, qualunque fosse tal restituzione, diventò occasione di nuove contese tra Desiderio e i papi, di nuove lettere papali a Pipino; il quale tuttavia, o invecchiato od occupato in altro, non ritornò piú.

La vecchia madre che abbracciava il solo figlio ancora vivo, ma invecchiato, lontano da’ suoi occhi, per diciotto anni di assenza, che vedeva per la prima volta il giovane nipote, il quale finalmente conosceva la nonna; il figlio che leggeva sul volto rugoso e sui capelli bianchi della madre tutte le angoscie sofferte, che trovava un vuoto doloroso prodotto dalla morte del padre, del fratello, della cognata, e d’un vecchio e fedele domestico; i due cugini che si vedevano per la prima volta, tutte queste affezioni, queste gioie, questi dolori, queste sorprese, confusi insieme si fondevano in una tenerezza che non aveva altra espressione che il pianto.