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HELMER con lieve imbarazzo. Un mio compaesano. Un grande amatore d'arte. Ah! Ah! HELMER piano a Giulia. Non vi si vede più. Sono venuto due mattine laggiù! GIULIA c. s. È stata lei. A Nennele. Mi fai il piacere, Nennele, di scendere dabbasso, dove tengo i miei arnesi di pittura, e di prendermi nella cassetta grande dei colori, quella tavoletta che ci troverai appena abbozzata? Bada che è fresca.

E grazie a lui, il calesse che doveva condurre i viaggiatori a Napoli fu trovato immantinente, ed il cocchiere fu obbligato a mostrarsi ragionevole e cortese. Vi sono delle circostanze in cui il despotismo si benedice! Si giunse a Napoli la sera. Il cocchiere depositò le sue vittime in una locanduccia del Pendino. Un'ora dopo, il barone di Sanza stringeva la mano del suo compaesano.

Andò al suo paese, precipitò sui falsari come una iena e andò a Roma a lavorare fino a quando venne denunciato da un compaesano che lo riconobbe. Lo rividi a Finalborgo invecchiato, con una sentenza a vita. Era stato nei bagni di Civitavecchia e di Orbetello ed aveva lavorato, come compositore di carattere, nella prigione di Regina C

Si cominciava a parlare della gamba disgraziata e si cascava, subito dopo, a chiacchierare di suor Carmelina. Non le hai mai domandato perchè s'è fatta suora? Mai. E perchè? Non me lo avrebbe detto. Parla poco. Ma con te, che sei compaesano suo, potrebbe far eccezione alla regola.

Amate la pittura, signore? ella gli domanda. Oh, signorina, se l'amo! risponde Numa, quantunque sappia di non capirne niente. Delitto! Eppure questa poca scrupolosa esagerazione meridionale monta la testa anche al Daudet; non è compaesano di Tartarin per nulla. Flamme et vent du midi, vous êtes irresistibles! egli esclama, entusiasmato.

Veduti gli opimi fichi, il generale n'ebbe allegrezza grande: e, fico per fico mangiato, ne descriveva i pregi. Più zuccherosi a mio gusto quelli di Nizza, soggiunse, in forma di postilla, Basso, suo compaesano.

Mancava Nino D'Amico! e il Capitano avendo fatto osservar ciò aggrottando le sopracciglia, a giustificarlo prese la parola Carmelo Mamola detto Cairone. Il suo compaesano egli l'aveva lasciato dispiaciutissimo di non aver potuto venire; al momento della partenza, l'aveva visto lui coi suoi propri occhi, la cavalla s'era messa a zoppicare, aveva un'inchiodatura.... non c'era il tempo la maniera di procurarsene un'altra. Conchiudeva, che in grazia della buona volont

Nell'assalto inopinato del forte di Alta Fiumara, durante la notte. Dianzi travestito penetrai in Calabria, m'affiatai con qualche sergente calabrese mio compaesano; fo capitale sovra una parte del presidio. Padroni del Faro da un lato, la presa di Alta Fiumara assicurer

Un cameriere, quello stesso che avevo sentito parlare, mi accompagnò su in una camera, e poichè s'era accorto dal mio sorriso che dovevo essere suo compaesano, mi domandò con bel garbo: "Finisce di arrivare?" "Finisce di arrivare?" domandai alla mia volta stralunando gli occhi. Su quel subito non capii che cosa volesse dire.

Un mio compaesano che si trovava nella stanza, prese a proteggermi e a consolarmi. Si chiamava Francesco Gentile, stato condannato a vita dal tribunale di guerra, come brigante che non aveva voluto sottomettersi al governo di Vittorio Emanuele. Egli aveva fatto parte della banda dello Schiavone, il capo brigante che avrete sentito nominare. Il Gentile era vecchio, ma di cuore.