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Cornetta si trovava al secondo piano, in una cella di quattro metri su tre, nella quale non penetrava che una luce scialba, e che conteneva un materasso appeso a due catene, un piccolo water closet in un angolo, un secchio d'acqua, un bicchiere di latta e una tavoletta infissa nel muro, ad uso di scaffale, su cui giaceva un polveroso volume del Nuovo Testamento: sulla parete di fronte alla porta erano incollati i ritratti di Lincoln e di Arthur.

Oportet ut scandala eveniant predicò il prete. Chi di voi è senza peccati scagli la prima tavoletta di torrone gridò Carlinetto, che stava appunto intaccando il suo torrone col coltello. Bene, non se ne parli più comandò la gentile padrona di casa. Capitano, mi dia la mano e mi faccia una promessa... Tutto quello che vuole... sospirò l'omone cogli occhi lustri.

Noi ordiniamo, ed essa confonde; i nostri muriccioli si veston d'edera e di lucertole; i nostri andarini sabbiosi, le nostre redole fatte a musaico di sassolini a due tinte, si sfasciano sotto le piogge equinoziali; i bei prati di fieno inglese son dati in governo alla gramigna, e la sterpaglia riprende ben presto i suoi diritti dove noi avevamo ripulito col sarchiello, raddrizzato col traguardo e livellato con la tavoletta pretoria.

Il cuore di Adriano battè con violenza. Ascoltò di nuovo gli strepiti della casa. Nulla di allarmante! Scartò allora la tavoletta che copriva il quadrante, e vide le lettere azzurre sullo smalto bianco sorridere alla sua bramosia. Toccò le lettere, componendo il nome di Bianca. Lo stipetto si aprì, e mostrò il taccuino di velluto violetto. La mano di Adriano trema. Lo prende. Ascolta ancora.

Ella non aveva dunque pensato ad altro, non aveva sognato altro. Ella aveva creduto; credeva. Io duravo fatica a dissimulare la mia angoscia. Mi occupavo, con soverchia premura, forse, dei preparativi pel suo piccolo pranzo. Io medesimo le misi su le ginocchia la tavoletta. Ella seguiva tutti i miei movimenti con uno sguardo carezzevole che mi faceva male. "Ah, se ella potesse indovinare!"

Che cosa dice il celebre abate? domandò la cantante, allungando un braccio verso una tavoletta in lacca, sulla quale prese una delle rose che erano in un'anforetta finissima di cristallo di Boemia. Te lo leggo subito! E il pittore principiò la lettura dell'articolo, che era un vero esempio dello stile con cui in quel tempo si scrivevano le critiche musicali.

Gli specchi riquadrati in cornici di legno color zucchero brulè, hanno la vista languida: i tavolini stanno ancora come una volta su quattro gambe: su quattro gambe stanno anche gli sgabelli coperti di cuoio: tutto insomma è quadrato sull'archetipo ideale d'una tavoletta di caraca fina.

Oltre a questo, una paniera per i fogliacci, una tavoletta per accendere i fiammiferi, una lastrina per smorzare i sigari, una scatola per i mozziconi, un vasetto per la cenere, una cassetta per gli sputi, un'assicella per le scarpe; insomma, non un pretesto al mondo per insudiciare checchessia.

Dall'altro lato, sopra una tavoletta conficcata nel muro, giacevano un breviario ingrassato e affumicato, e vari volumi, meglio appropriati: Hegel, Machiavello, Orazio, Omero in greco, Goethe, Victor Hugo, il Don Giovanni di Byron, i Conti di Hoffmann, Rabelais.... La porta sulla strada era chiusa; quella sul giardino, aperta. Di dentro, nessuno. I due abitanti della casa erano nel giardino.

Durarono i giuochi ben due ore dove si videro diversi combattimenti; quindi si fece un banchetto, nel quale S. M. e tutti mangiarono in terra ed io ad una tavoletta alta un piede sedendo sopra una seggiola bassa. Finito il pranzo mi ritirai all'alloggiamento nostro. Il giorno dopo mandò S. M. un principal della sua corte da me a dirmi, che mettessi in carta in lingua persiana, come usasi col