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Tutte quelle scene le vuotavano lo stomaco, e sentiva il bisogno di rintonarsi le forze. Incominciata la convalescenza, gli amici di Silvio venivano a vederlo, e a fargli un po’ di compagnia; la signora Metilde faceva la sua comparsa in gran lutto, e prendeva parte alla conversazione. Quei giovinotti, quando uscivano dalla casa, si comunicavano le loro impressioni.

Non era egli forse un atto di debolezza il pensare a quella donna che lo aveva trattato con tanta noncuranza? E tuttavia gira e rigira, quando finalmente il suo medico gli consigliò di mutar aria per assicurare la sua convalescenza, Ariberti sentì che non avrebbe potuto partire senza vederla. Era una vilt

Poiché le sofferenze fisiche di lei aumentavano, io e mia madre potemmo con molta fatica ottenere che ella si sottoponesse all'operazione chirurgica richiesta dal suo stato. L'operazione portava per séguito trenta o quaranta giorni di assoluto riposo nel letto e una convalescenza prudente. Gi

Il maestro sapeva che Silvio cominciava appena la convalescenza della grave malattia sofferta, e vedeva d’altronde che le apprensioni di Gervasio erano esagerate; scrisse dunque in modo da non spaventare nessuno, annunziando il desiderio del padre, facendo vedere che non c’era urgenza, e che sarebbe stato bene di prendere delle misure per restare in campagna qualche mese colla moglie, per tener compagnia al padre infermo, e in pari tempo per rimettere perfettamente in salute anche Silvio, coll’aria pura ed elastica della villa, durante la bella stagione.

La mamma era in cucina a preparare la seconda minestra della convalescenza, in cui era stato concesso di lasciar cadere un fegatino di pollo: Elisa era uscita per la sua solita passeggiata mattutina, che doveva riattivare un appetito da lunghi mesi inerte: Flora nel vano della finestra, fissi gli occhi a due nuvolette vaganti nel cielo come fiocchi di lana, si abbandonava con un molle piacer fisico alla sua dolce stanchezza, appoggiando la testa al dorso della poltrona, correndo dietro col pensiero ai rumori che venivano dal villaggio e allo sciacquìo dell'onda che gorgogliava ai piedi della casa: voci e suoni che si mescolavano a visioni e a memorie di cose lontane, cadute da un pezzo in dimenticanza.

E il sacrificio di Nicla sarebbe stato vano, s'egli dalla vita non avesse tratto forza a lavorare e a gettar qualche luce su quel nome dei Traldi di San Pietro, il quale era stato caro a lui quanto alla sua amica scomparsa. Entrato appena in convalescenza, si mise all'opera; e diciotto mesi dopo il giorno di sventura, il libro di Bruno Traldi vide la luce.

Più volte, durante la sua convalescenza, Vincenzo tornò su quel discorso che riesciva penosissimo al suo compagno. Ma c'era tale giubilo nel cuore del malato, tanto ardore di giovanili speranze, che il pensiero della felicit

La poveretta non gli parlava, soltanto gli scriveva: e ogni dieci o dodici lettere di lei, egli rispondeva, per dimostrarle che quell'amore doveva morire. Maria desiderava queste lettere come la benedizione del cielo, ma quando gliene consegnavano una, non osava di aprirla, immaginava tutto il suo straziante contenuto. Mario Felice mancava agli appuntamenti: poi, partì. Ella cadde gravemente inferma: egli ritornò, ma non potette assisterla, non gli era permesso di andare in casa di lei. Le mandava un comune amico, che non ignorava il loro segreto: e questo amico le diceva quelle vaghe parole di consolazione, che dovrebbero confortare chi ha fatto una perdita irreparabile. Nella convalescenza, ella scrisse a Mario Felice, tristamente, delle lettere piene di lagrime: ed egli le rispose con molta tenerezza, senza una parola di amore, ma con tenerezza, con molta tenerezza, che si sarebbero riveduti, l

Verso il fine di febbraio Rosilde tornò a stare meglio, ma era tanto debole stavolta, tanto sfinita che la convalescenza progrediva molto stentatamente. La rigidezza dei clima la teneva in continue oscillazioni. Il dottore pensava con viva inquietudine ai venti e alle pioggie del marzo imminente. Una settimana di tempesta poteva uccidere l'Inferma. Allora egli suggerì il ritorno in Italia.

Ho aperto le finestre: e mi vengono tutte le memorie della mia convalescenza. Poveri giorni di languide speranze! Giorni in cui mi pareva sempre di sentire l'odore di ghiaia umida misto all'odore delle violette: mi pareva di vedere uno dei viali del giardino non suo un viale che termina a un gruppo di pini dal cortice odoroso.... Oh mesti crepuscoli di Limbiate! Io non so scrivere ordinatamente.