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APOLLIONE. Ogniun crede facilmente quel che desia: il desiderio immenso di trovar mio fratello me lo fe' subito credere. PANURGO. Deh, Apollione mio caro, non mi raffiguri tu ancora? ha potuto tanto l'assenza ch'abbi posto in oblio la mia conoscenza? GERASTO. Oh, vedete come piange, vedete che lagrime spesse! NARTICOFORO. Se fusse donna, non arebbe cosí le lagrime a sua posta.

Ce lo promisi, tenendo per fermo che a lei fusse impossibile tanta manifattura: s'affaticò tanto con le sue amiche che accommodò e Callidora. Or io, non potendo resistere a tanti prieghi, chiesi licenza a voi e ve la condussi. Or chi arebbe potuto pensare che indi avea a nascere la sua ventura? EUFRANONE. Chi può penetrar gli occulti segreti di Dio?

SIMBOLO. Chi arebbe potuto imaginar tanta ignoranza d'uomo a far di sua testa quel che non gli era stato ordinato? DON IGNAZIO. Fa' che mai tu comparischi ove io mi sia; se non, che farò pentirtene. AVANZINO. Questi sono i premi d'aver dieci anni fidelmente servito: esser cacciato di casa. SIMBOLO. Taci e non parlar piú in collera. Ecco vostro fratello.

PANIMBOLO. Padrone, non è stato cosí mal il mio consiglio come la mala fortuna, ché l'una è sovraggionta all'altra, e noi per ischivarne una siamo incorsi in una peggiore: e da un error ne vengono mille, e ogni cosa è riuscita in nostro danno, e il mal sempre è andato crescendo di mal in peggio; la fortuna istessa arebbe potuto rimediar a tanti infortuni.

CAPITANO. Se fusse altri che tu che ardisse cosí mentirmi sul viso, a questa ora arebbe veduto il ciel della luna. PEDOFILO. E se altri che tu avesse avuto ardir far tal testimonianza, m'arebbe fatto adirar da dovero; ma ben ti conosco che cosí dici in questo il vero come nelle altre tue cose.

SIMBOLO. Non v'ho detto, padrone, che il vostro parlare arebbe cagionato qualche ruina? ch'essendo egli molto superbo punto avezzo a sopportar ingiurie, con che rabbiosa pacienza ascoltava; e con gli occhi lampeggianti di un subbito sdegno, ripieno di un feroce dolore, die' di mano al pugnale e se n'è gita su dove fará qualche scompiglio.

Ma, se l'auttore avessi pensato che, per farla latina, vi fosse stata piú accetta, egli si sarebbe ingegnato, se non in tutto, almeno in parte, di contentarvi; e, se pur egli a ciò non fossi stato buono, si arebbe fatto aitare dal suo pedante.

AP. Questo tuo sillogismo arebbe qualche vigore, se non s'applicasse alle cose che paiono sopra natura, ma a quelle che sogliono trattarsi nell'uso comune degli uomini; e però non repugnai alla navigazione dell'armata spagnuola, e repugno al giuoco di Diana.

TRINCA. Essendosi informato del capitano, ha ritrovato tutto il contrario di quanto gli hai detto; e se avesse fatto il matrimonio sotto la tua parola, arebbe annegata la figlia. Hai torto ingannarlo cosí. GULONE. Come egli ha ingannato me, cosí ho ingannato lui. TRINCA. Non sai tu ch'egli sostiene quelle sue grandezze con l'ombra delle bugie e con falsa fama?

CINTIA. Se lasciassi la maschera, ella subito lasciarebbe di amarmi, perché mi riconoscerebbe per quel ch'io sono. BALIA. Ti priega d'un favore: di poterti narrare a bocca, da solo a solo, gli affanni suoi, perché arebbe speranza che ti moveresti a pietá di lei; e per non comportar ciò lo stato d'una donzella, vorrebbe sicurtá da te di non far alcun oltraggio all'onor suo.