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ATTILIO. Non ho visto al mondo piú colerico uomo di te, che avendoti detto, burlando, che ti voleva spianar le spalle, te l'hai preso da dovero. Se ben mostrava colera fuori, burlava dentro. Io offender te, che sei tutto il mio bene? TRINCA. Ho da servirvi nelle cose oneste, no nelle scelerate.

TRINCA. Non bisogna che voi ce la promettiate, perché è sua: che, scovertasi vostra sorella, la balia s'oprò tanto con Costanza e con Pardo, che fusse data a voi; e io ricordando al padrone l'appuntamento di oggi, si son convenuti insieme che sia vostra moglie. EROTICO. O Dio, che nuova! ATTILIO. Ed altro che di calze e di giubbone.

EROTICO. La forza d'amore è incredibile, quando egli guida gli avvenimenti: però speriamo in lui, che, come ha vinto tutti i dèi, cosí vincerá la fortuna. ATTILIO. Amore innamorò tutte le cose, non mai la fortuna. EROTICO. Non ci avviliamo ne' contrari avvenimenti. TRINCA. Non piú consigli: è fatta la rissoluzione, comincisi l'essecuzione.

È troppo gran peccato dar cosí degna figlia a quel cervellaccio che riesce cosí cattivo per ogni banda. PARDO. La vuol senza dote, e il maritar una figlia senza dote è qualche cosa: l'ho riscattata da' turchi e, or volendole dar dote, sarebbe un riscattarla di nuovo. TRINCA. Meritano i suoi buoni costumi d'esser riscattata diece volte, se bisognasse.

ATTILIO. Come amor entra in un cuore, ne scaccia ogni altro pensiero, perché vuol regnar solo. TRINCA. Salutatelo. ATTILIO. Signor Erotico, buon giorno. Idio vi salvi, signor Attilio. ATTILIO. Come state? EROTICO. Tal che non posso trovar modo per dolermi del mio dolore. ATTILIO. Di che vi dolete?

GULONE. Cinquanta bastonate piú o meno poco importa. TRINCA. Farti romper la testa e sfreggiarti il volto. GULONE. Facciami quel che vuole, gli sarò sempre amico e non mi allontanarò dalla sua tavola. TRINCA. Farti ligar in una camera terrena:...

TRINCA. Eccolo che viene: o che portamento bizarro! TRASIMACO. O che portamento da bestia. Sará ben che m'allontani io. TRASIMACO. Fai da savio pòrti al sicuro. Ben venuto il poltrone. GULONE. Ben trovato il poltronissimo. TRASIMACO. La mala ventura ti ci ha condotto, ché ti ammazzi. GULONE. , pidocchi, come sei uso. TRINCA. Capitano, ti vuoi uccider con Gulone? TRASIMACO. , bene.

TRINCA. Un certo capitan Sconquasso o Fracasso o Babuasso, che s'avea posto questi nomi per spaventar le genti; che porta certi mustacci ingrifati e i peli della barba rabbuffati, con una ciera torta; e che parla con certi paroloni. TRASIMACO. Non me ne sazio, se non darò essempio a' pari suoi, se non sarò un specchio a gli occhi di ciascuno.

ATTILIO. E ti parea che lo dicesse da senno? TRINCA. E mi parea che lo dicesse da senno. ATTILIO. Mi rispondi con le medesime parole, e tanto seccamente, che mi lasci mille desidèri di sapere. Nelle cose d'amore o d'importanza bisogna dir tutte le minuzzarie, perché un minimo atto, una minima parola mi potrebbe indrizzare al rimedio.

Vien Trinca la mattina a sollecitarmi che m'alzi per partire, e m'interrompe cosí gran piacere. EROTICO. V'alzaste, vi poneste in viaggio per riscattar la madre e la sorella.