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" Il secondo! Il secondo!" Io risposi con gioia! Egli stringea le labbra e aveva chiuso gli occhi, Chè il duolo ama le tenebre. Le mani sui ginocchi Tremavano, ed il mento sul petto si appoggiava. "Me due volte vigliacco!" mastro Spaghi pensava. "Potevo una sol volta. esserlo!... Avrei dovuto "Tenermi la mia sposa e scordar l'accaduto! "L'oltraggio era comune a mille! Sarei stato "Felice!

Ma finalmente disse: Vedo quanto sei spolpata d'amore; ti conforta. Io scopro che a guarirti le parole son vane e che un miracolo ci vuole. E però del caffé, del cioccolate io vo' mandare a certe donne sante, acciò con le preghiere infervorate ti facciano scordar cotesto amante; ed io per tre domeniche ordinate farò la comunion santificante.

Non te scordar della promessa. PASQUELLA. tu di portar la corona. FLAMMINIO, CRIVELLO suo servo e SCATIZZA servo di Virginio. FLAMMINIO. Tu non sei ito a veder se tu vedi Fabio; ed egli non viene. Non so che mi dire di questa sua tardanza. CRIVELLO. Io andavo; e voi mi richiamaste indietro. Che colpa è la mia?

La voce della vicina Grazie! Pietro Niente, per ora. Ma raccomandatevi ai santi protettori del lotto pubblico...: devono essere parecchi: e ci rivedremo a vincita fatta! Non ti scordar di me! E.. le.. o.. noo... ra! E... le... o... nora... La porta si apre subito. Eleonora, addio! Il lungo soprabito col frusto bavero alzato e l’unto cappello a tuba grondano acqua. Margherita In quale stato!

Andorno è borgo antico: fu donato dal vescovo Liutprando, da Carlo il Calvo alla chiesa vercellese, riconfermato da Ottone III: nel 1378 dal vescovo Fieschi venduto a Ibleto di Challand: un anno dopo per la spontanea dedizione si affidava alla mano leale di Amedeo VI di Savoia. Il castello colla torre fu un'antica commenda dei cavalieri gerosolimitani: ora guarda giù, rintonacato alla moderna, e vede le industrie animose, svariate, produttive: esempio massimo il cotonificio di Miagliano. Lo stabilimento idropatico (600 m.) così bene diretto dal dott. Carlo Corte, così frequentato dai milanesi, flagella le sue docce su morbidi corpicciuoli, candidissimi e nervosi, dove un borbottavano incappucciate e insaccate, giallissime e linfatiche, le monache cistercensi: e dove si chiudeva come in un castello l'arcigno vescovo Fieschi, sui bei giardini della montagna, sugli spiani claustrali scorazzano sanguigni giovanotti, inseguendo farfalle... o fanciulle. La natura intorno vi è mesta: giù prati con salici, dossi boscosi di castagneti, edifici bianchi e rumorosi opifici, e folte case e cielo compiacente. Vi paiono luoghi che conoscete da un pezzo, che avete visti e stravisti, dove avete letto l'Aleardi e fumata la prima sigaretta, per piacere alla prima fiamma vagabonda sulle rive a cercare il fiorello azzurro non ti scordar di me... Vedete anche il grano turco che vi rammenta le aie e le canzoni lombarde e le melanconie erotiche alla luna, quando lei colle sue manine voleva cavarsi il capriccio di scartocciare le pannocchie: vedete le viti coi grappoli dell'idillio; lei che vivrebbe anche d'un grano solo al giorno se... Vedete le patate. In altra occasione vi farò della poesia, per ora no, e vi dico che la natura di Andorno sta a questa di Oropa precisamente come una fanciulla brianzuola ad una donna alpigiana. Ad Andorno è nato nel 1707 e morto nel 1794, il valente pittore di prospettiva Bernardino Galliari, che all'eccellenza dell'ingegno, semplicit

Ma il pensare che fra pochi momenti sarebbe stato nelle braccia della madre, ch'essa e la buona Stella lo sapevano innocente, lo confortò, gli diè lena, fecegli scordar tutto quello che aveva passato.

Ah! disse alla sua vicina un tale che s'imputava a volerla indovinare. La è sempre innamorata come prima. Non vedi quei ramoscelli di non ti scordar di me? L'Argellani è sempre stata quella dei simboli. La viene per riconquistare il Percy..... E ne verr

.... Pur, quando a la mia fronte austera e smorta Tacitamente, o madre mia, tu miri, Come in amare ricordanze assorta, Poi, timida, sospiri; Di lontane memorie una dolcezza, Di battiti segreti un’armonia, Mi spinge a ricercar la tua carezza Appassionata e pia. Ne la penombra dell’ora quïeta, Sotto il tuo caro sguardo, a te vicina, Madre, vorrei scordar che son poeta, E ritornar bambina.

«Non ti scordar di me» dicevano umilmente i suoi fiori; ma il trionfo oltrepassava que' modesti desiderii. In quella che taluni si pentivano d'averla dimenticata, il suo regno era assicurato su salde basi nel cuore di tutti. Ella rientrava loricata, catafratta, in quella societ

Ma tu m'ami, dunque, tu m'ami? chiese l'ammalata, balzata in quel momento in una calda e rapida transazione del suo amore, che le faceva ancora scusare, perdonare, scordar tutto, che la consegnava cieca, sorda, smemorata, in braccio ad una più potente, ad una più salda illusione. Egli la copriva di baci. Oh! se l'amava! Se aveva sofferto.... Oh la sua Milla! la sua Milla adorata!