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Tra le doti egregie dell'animo del Chiabrera, non è ultima quella di uno sviscerato amore per la gloria dalla nazione italiana. Guidato da nobile sentimento volle fingere che all'assedio di Rodi si trovassero molti cavalieri italiani; dando loro i cognomi o di qualche famiglia per feudi e per guerrieri famosa, come Doria, Orsini e Baglioni; o per sommi letterati illustre, siccome Fracastoro e Castiglioni. L'amor di patria fecegli introdurre nel poema un Riario savonese. L'amicizia gli dettò d'innestarvi un Corsi fiorentino ed uno Sperone, padovano: per altre citt

Io dirò la stessa cosa di Bastogi loro compatriota che che nella lotta delle passioni se ne pensi oggi in contrario. Il conte Bastogi è ministro delle finanze e banchiere a Livorno. Egli è stato banchiere di Mazzini e della casa di Lorena a quegli dando, a questa prendendo e dando. Bastogi è guizzato fra tutti i partiti, impaziente di rappresentare una parte politica nella commedia sociale. E' cominciò da affari poco felici, ed è oggi cinque o sei volte milionario. Ma egli ha fatto la sua fortuna nobilmente, dando all'exploitation delle mine dell'isola d'Elba una estensione, alla quale il Governo toscano non seppe risolversi mai. Il Bastogi è divenuto inoltre, poco a poco, il principal azionario delle ferrovie della Toscana. Lo si dice abilissimo nelle operazioni di Banca e nel maneggio degl'imprestiti restando sempre un perfetto galantuomo! L'imprestito del 1860 fecegli dono di una corona di conte e, vuolsi, di uno scapito di parecchie centinaia di mille lire! Bastogi parla bene, con slancio, con spirito, e talvolta anche con lirismo. È versato nelle teorie economiche e nelle lettere italiane. Vien poco alla Camera. Ascolta come un angelo. Presenta bilancio su bilancio con ispaventevoli deficit, sotto ai quali soccomber

Ad ogni modo, Arnaldo era allora giá piú o meno abbandonato dal senato, e trovavasi rifuggito in un castello vicino d'un partigiano suo. Giunto presso, Federigo prese costui, e fecegli dar Arnaldo nelle mani del prefetto imperiale di Roma, che il fece ardere in piazza del Popolo. Compiangiamo il supplizio religioso o politico; ma non piú.

Ma il pensare che fra pochi momenti sarebbe stato nelle braccia della madre, ch'essa e la buona Stella lo sapevano innocente, lo confortò, gli diè lena, fecegli scordar tutto quello che aveva passato.