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Aggiornato: 24 maggio 2025
Ma finalmente disse: Vedo quanto sei spolpata d'amore; ti conforta. Io scopro che a guarirti le parole son vane e che un miracolo ci vuole. E però del caffé, del cioccolate io vo' mandare a certe donne sante, acciò con le preghiere infervorate ti facciano scordar cotesto amante; ed io per tre domeniche ordinate farò la comunion santificante.
Se di tutti avessi voluto dire, ed a lungo, non me la sarei sbrigata sì presto. Ogni individuo del nostro Parlamento ha una storia, è una figura ed avrebbe di giustizia dimandata una pagina. Ma nè io li conosco tutti, nè tutti ebbero finora il tempo di mostrarsi sotto il vero loro punto di luce. Ogni giorno io scopro l
Io immergo una verghetta nel fondo melmoso d'una piccola gora: ed ecco sul velo dell'acqua un pullulare ed un crepitare di bollicine che scoppiano. Se indugio a considerare il fenomeno, una serie di domande affiorano al mio pensiero. Da che cosa sono prodotte quelle bollicine e quello scoppiettío? Da qualche cosa di aereo che si trovava imprigionato nel motriglio. Come poté trovarcisi? E perché se ne è sprigionata quando io v'ho immersa la verghetta? Perché è salita alla superficie? Di che materia s'ebbe a formare la pellicola delle bollicine? Perché queste si sono frante? E perché il crepitio? Se avvicino ad esse un fiammifero, brilla una vampa, e s'ode uno scoppio. Perché questi nuovi prodigi? E piú insisto, piú si moltiplicano i problemi. E se li risolvo, io scopro altrettante leggi. E ciascuna di queste leggi, snidate dal minuscolo fenomeno, è universale, investe e regola ogni altro fenomeno affine, per quanto solenne e smisurato. Le medesime leggi osservate nella piccola gora reggono la meccanica dei mondi. Quando io le ho scoperte, io posseggo altrettante formule magiche. Applicandole in grande proporzione, io posso illuminare una citt
Ora hai il sangue del viso trasparente come quando si guarda una mano contro il sole. La Rondine. Sei tu bella. Non t’ho mai vista così. Mortella. Come puoi dir questo, Rondinina? La Rondine. Forse è la luce. Oggi c’è non so che altra luce. Non vedi? Pare che tutto cambii. Ora scopro che hai le sopracciglia più folte. Si congiungono quasi. Come ti sei fatta seria, sparvieretta!
Rubichea sconsolata: & paventosa de la cativa risposta fattagli si parte: & se incontra: in Nobile il quale sitibondo a longe in questo modo dice. No. Che buone nove habiamo: Rubichea? Ru. Male signor fin st'hora. No. come male? Ru. Questa altera: superba: ingrata e rea: A la qual prego human: non giova: o vale Più ch'io lodo: sua fronte semydea E ch'io gli scopro tua ferita: e il strale.
NER. Or vedi amore! odi il velen, se tutto dal petto al fin non ti trabocca; or, ch'io le tue arcane laidezze in parte scopro. OTTAV. Misera me!... Che piú mi avanza?
Oh, cancaro! io temo di esser scoperto da altri per vignarolo, e or scopro me stesso; e quel che con tanta diligenza vuo' nascondere lo paleso a tutti. Son solo e parlo come fosse accompagnato. Ascolta, vignarolo, e fa' come ti dico io. Ben, che dici? che vuoi che faccia?
Tanto più che aveva una causa pendente con quella carogna del farmacista, e sperava di vincerla con le pere. Ah, birboni! l'intendevan così? E ne parlò a mastr'Andrea, un perticone, capo degli sbirri, con una vera faccia d'orco. Lasci fare a me, rispose questi. Però, se scopro il ladro.... un paniere eh, restiamo intesi. Una cesta, mastr'Andrea, una cesta. E don Biagio dormì tra due guanciali.
Ma nelle lettere non è così: l'arte copia la natura, o crea degli esseri immaginari che non hanno verun rapporto coll'indole dell'autore. Scusami, ma io scopro sempre l'autore nel libro, qualunque sia il suo prodotto. Dunque tu credi che un autore che racconta una storia di briganti omicidi abbia nell'anima qualche cosa dei delitti de' suoi personaggi? È tutto il contrario.
M’imagino d’aver veduto in uno specchio quelle altre due mani, fuori delle maniche rimboccate, lavarsi in una bacinella col medesimo gesto, così agevoli, così bianche. Giana. Mi sgomenti. Troppo sei strana. Mortella. È un sogno che ho fatto. Giana. Più ti guardo, meno ti scopro. Mortella. Eppure son meno buia di te. Giana. Ma forse meno distante da me ch’io non sia da me stessa. Mortella.
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