United States or Italy ? Vote for the TOP Country of the Week !


Tu sei una donna. Giana. Tu hai preso il velo. Mortella. Il passato è il mio chiostro. Giana. Quando ero come te, ero una specie di creatura insensata che si sbigottiva e tremava dei suoi propri sogni credendo che dell’infezione d’un solo si potesse infermare e perire. Mortella. Il mio è in quello specchio che t’ho detto. Giana. E dov’è lo specchio? Mortella.

Quale del Bulicame esce ruscello che parton poi tra lor le peccatrici, tal per la rena giù sen giva quello. Lo fondo suo e ambo le pendici fatt’ era ’n pietra, e ’ margini dallato; per ch’io m’accorsi che ’l passo era lici. «Tra tutto l’altro ch’i’ t’ho dimostrato, poscia che noi intrammo per la porta lo cui sogliare a nessuno è negato,

Io mossi li occhi, e ’l buon maestro: «Almen tre voci t’ho messe!», dicea, «Surgi e vieni; troviam l’aperta per la qual tu entre». mi levai, e tutti eran gi

Io ti ho scritto, damigella, per offrirti la mia mano. Lo sapevo che sei bella; ch’io son ricco è noto; ma,... Le Fanciulle È il mio core che t’invita. T’ho chiamato da lontano.... Gi

Come la scala tutta sotto noi fu corsa e fummo in su ’l grado superno, in me ficcò Virgilio li occhi suoi, e disse: «Il temporal foco e l’etterno veduto hai, figlio; e se’ venuto in parte dov’ io per me più oltre non discerno. Tratto t’ho qui con ingegno e con arte; lo tuo piacere omai prendi per duce; fuor se’ de l’erte vie, fuor se’ de l’arte.

Ma or ti s’attraversa un altro passo dinanzi a li occhi, tal che per te stesso non usciresti: pria saresti lasso. Io t’ho per certo ne la mente messo ch’alma beata non poria mentire, però ch’è sempre al primo vero appresso; e poi potesti da Piccarda udire che l’affezion del vel Costanza tenne; ch’ella par qui meco contradire.

Il mio presentimento m’ingannava forse? Non m’inganna mai. Avevo lasciato il mio cuore qui, il mio cuore in lutto e la mia vita vera, ma nel fondo io non desideravo di venire a ritrovarli, per paura di fallare o prima o poi contro l’uno e contro l’altra. La cenere che m’è cara non soffre d’essere smossa. Per ciò io non t’ho sollecitata, non t’ho spinta a ridarci queste mura che non sembrano alzate se non per ricevere un ospite senza misericordia. Lo schianto era avvenuto, il distacco era stato sofferto, il passato aveva gi

Se credi bene usar quel c’hai offerto, di maltolletto vuo’ far buon lavoro. Tu se’ omai del maggior punto certo; ma perché Santa Chiesa in ciò dispensa, che par contra lo ver ch’i’ t’ho scoverto, convienti ancor sedere un poco a mensa, però che ’l cibo rigido c’hai preso, richiede ancora aiuto a tua dispensa.

Quale del Bulicame esce ruscello che parton poi tra lor le peccatrici, tal per la rena giù sen giva quello. Lo fondo suo e ambo le pendici fatt’ era ’n pietra, e ’ margini dallato; per ch’io m’accorsi che ’l passo era lici. «Tra tutto l’altro ch’i’ t’ho dimostrato, poscia che noi intrammo per la porta lo cui sogliare a nessuno è negato,

Bandino. Sorella mia, perché mi strazii? Mortella. , chiamami così. Non voglio da te altro nome. Il mio, voglio che sia dimenticato. Fratello mio dolce! Il cuore mi trabocca se ti chiamo così. Fratello! Tu sei il mio fratello. Bandino. Non hai dunque più rancore contro di me? Mi perdoni? Mortella. Prendiamoci per le mani. Anche tu, se t’ho detto qualche parola amara, anche tu perdonami.