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Aggiornato: 29 maggio 2025
In una di quelle malvage sere in cui quasi un'altr'anima entrava in me, briaca de' fumi di una immonda passione in uno di que' turpi abbracciamenti in cui io saziava, latrando, i pruriti di quella lebbrosa passione io aveva generato un essere. E questo essere maturava ora nelle viscere di quella donna, succhiando i germi del vizio e dell'abbrutimento.
Finalmente, un anno circa dopo le nozze, nasceva, non un maschio, ma la mia cara bimba, che il reverendissimo Monsignor Canonico Don Giuseppe Carletti teneva al sacro fonte battesimale, imponendole il nome di Giuseppina. Tutti dicevano che era belloccia, a me pareva un angelo addirittura, e non mi saziava mai di guardarla, compiacendomi con mia moglie di tanta delizia.
Ahi me infelice! invano co' blandi accenti aqueti l'affannata anima mia e i suoi tristi presagi... e tu in tanta sciagura sei pur per mia colpa: oh dolore! oh pensiero che mi allaccia lo spirito e mi scioglie la lena che mi regge! fida, impareggiabile Marcellina; e tu pur m'ami? e a tanto affetto io corrispondo doni di sangue... Ben io dovea, ben io, volare non alla pugna ma a te, e farmi tuo scudo: avrebbe il crudo trapassato il mio petto prima di giungere a questo seno amoroso: forse quel ferro micidiale quivi saziava la sete, forse... oh me felice se col versato mio sangue avessi a te data la vita!
La Veronica non si saziava di contemplare la bambina e di accarezzarla: Come è bella... e grande... essa ripeteva; mi pare proprio impossibile che sia vostra figlia! Mio zio mi chiedeva conto dell'Agata, della suocera, della malattia del signor Nicola, del parroco, del dottore, e di tutte le sue conoscenze.
Sì, Clara era sempre la stessa, con un carattere mobile e pure ostinato, con una energia breve e caduca, con un disprezzo intimo e cordiale di sè, con un egoismo a cui dava le forme nobili dell'amore, con un desiderio di vivere e di godere che non si saziava mai; e su tutto questo fondo stravagante, e spesso perfido, e spesso capace dei più alti sagrificii, il ricordo di una vita vissuta mediocremente, il ricordo di sciocchi errori e di delusioni meschine. Era sempre la stessa, lei, ma da tutti i pianti versati nella solitudine della sua casa, da tutte le angoscie soffocate sotto la sua maschera di donna mondana, da quell'abbandono in cui aveva passato un anno, le era venuta innanzi alla mente la grande verit
Erano poche linee di scrittura, ma il vecchio non si saziava di rileggerle, e pareva che da quel foglio uscisse un riflesso di beatitudine ad irradiargli tutto il volto. Il dispaccio era così concepito: «Onorevole Gran Proposto,
Il conte di San Giorgio non si saziava dal contemplarla; per lui quella donna non era straniera; le parlava la prima volta, eppure gli sembrava conoscerla da lungo tempo. Ella personificava per lui la sua famiglia lontana.... «No, pensava, io non m'inganno.... ma sapr
Avendolo con sè, dovette presentarlo al re Cristianissimo: il quale, pur ricordando di aver perduto Napoli pel valore del Gran Capitano, non si saziava di contemplare un tant'uomo, e con la sua bella cortesia francese impetrò dall'ospite l'onore di aver Consalvo alla loro mensa, unico suddito, messo alla pari con una regina e due re.
Io non mi saziava mai di contemplarla, ella di tratto in tratto alzava la testa dal lavoro, si passava una mano sulla fronte, si lisciava i capelli, poi con aria distratta guardava il cielo, le case di fronte e le tendine della finestra. Il suo sguardo percorrendo questa linea attraversava naturalmente il mio balcone, e quantunque passasse come un lampo, pure mi gettava lo scompiglio nell'animo.
Bianca non aggiunse parole, non ringraziò colei neppure cogli occhi, nè le pose mente quando se n'andò: ma guardando verso quella casa, sentì nel cuore qualcosa che si ridestava come da un lungo assopimento, e sciolse del tutto il freno alla memoria e alla fantasia. Rammentando quel che era stata, e immaginando quel che avrebbe potuto essere; le pareva di vedere una donna bellissima uscire di quella casa, venire nel borgo a braccetto di quello scuolare di don Marco, che aveva chiesto lei in isposa: e tutti coloro che passeggiavano sul ponte a godere il fresco, sembravano lieti di poter salutare la coppia avventurata, che essa coll'immaginazione accompagnava attorno, e riconduceva in quella casa, della cui vista non si saziava. Che amore, che pace, dovevano avere quei due sposi, sotto la tutela dolcissima della signora che viveva l
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