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Egli mi chiese conto naturalmente delle mie occupazioni e de' miei studi; ed io gli risposi: Caro zio, la scuola rurale è un incubo, una penitenza, una espiazione. La mia vita è un continuo sacrifizio, e mi è chiuso ogni adito ad una carriera onorevole. A che cosa può condurmi l'insegnare l'abbicì ai piccoli idioti delle montagne?

Ultimo rampollo dello splendido suo casato, il principe ne troncava colla sua morte la prosapia; e questa idea, sono certo, non mancava di martellare il cervello della nostra bella matrona la quale, sebbene non repugnasse da un'alleanza plebea, come abbiam veduto, ci teneva al titolo onorevole della famiglia paterna.

Alla fine porse in silenzio il foglio a sua madre. La signora Federica lesse: «Cara Lucilla. L'offerta ch'io t'avevo fatta era una prova di amore e di rispetto, perchè alla donna rispettata ed amata l'uomo non può offrir nulla di più onorevole che di divider con lui la posizione ch'egli ha saputo conquistarsi col suo lavoro. L'offerta che tu mi rinnovi col mezzo di mia madre mi avvilisce e mi umilia. Pur troppo noi intendiamo in modo diverso i sentimenti e i doveri su cui si fonda un'unione destinata a durar tutta la vita. Cresciuti insieme sin dalla prima et

GERASTO.... Pur facendo animo a me stesso, innamorato e pesto, come meglio posso, dicendo che calci di stallone non fanno male a giumenta, con maggior rabbia e ardore torno alla battaglia.... SANTINA. Mira come me lo dice onestamente! Taci, taci, vecchiaccio senza vergogna! parti cosa onorevole ragionar di queste sporchezze? GERASTO.... Ascolta, di grazia....

Quind'innanzi cessarono le evasioni: gli alunni cominciarono a capacitarsi che un tempo avvenire, ben altrimenti del recente passato, onorevole e rispettabile stava loro dinanzi, e l'Istituto procedeva alacremente e prosperava.

E bisognava esserlo; se no... Il mio onorevole eroe ci aveva ancora davanti agli occhi l'esempio salutare dei corrucci di madonna. Pensando al suo stato di cattivit

Vede, onorevole amico; è un sacrifizio che faccio... Ma intendiamoci, lo faccio volentieri; ho tanta stima e riverenza per Lei!

Reduce a Pistoia vi morì nel 1283 lodato e compianto, ed ebbe in cattedrale onorevole sepoltura.» A quella vista il fiero vegliardo provò un’interna compiacenza, che per tante cagioni nell’altero suo animo doveva esser grandissima. Signore del castello, si sentì rinvigorire lo spirito, come chi finalmente ha ricuperato la propria casa.

Ma ella si mise d’accordo col saggio ed astuto serpente, il quale, nel Paradiso Terrestre, faceva un mestiere certamente poco onorevole.

Il Tolomei si alzò di nuovo cercando in fretta la lettera sul tavolo, la cercò nelle tasche, credette di averla dimenticata. La trovò, la lesse, e dopo quella lettura, rinfrancato, disse forte, prima di tornare a sedersi: Ed ora la parola al nostro onorevole conferenziere!