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Aggiornato: 29 giugno 2025
Epistola di Carlo a papa Martino, data il 9 giugno 1284, nel Testa, Vita di Federigo II di Sicilia, docum. 2. Il numero delle galee di re Carlo è cavato dai diplomi, che s'accordano con d'Esclot, cap. 119. Ho scritto numero tondo, perchè ci sarebbe il divario di due o tre, che nascea dal computare or le sole galee, or anco i galeoni e qualche altro legno grosso. Saba Malaspina, cont., pag. 411.
Raynald, Ann. ecc. 1269, §. 4. Saba Malaspina, cont., loc. cit., pag. 336. D'Esclot, cap. 64. E i diplomi accennati nel catalogo delle pergamene del r. archivio di Napoli, tom. I, pag. 98, nota 4. In un altro diploma del medesimo archivio segnato 1268, A, fog. 152, dato il 8 maggio 1278, si legge un Eustasio capitan generale di Carlo in Acaia.
Attratta dalla fama della sapienza del re ebreo, la regina di Saba venne in Gerusalemme per far prova di lui con enimmi.... e parlò con lui di tutto ciò ch'ella aveva nel cuore. E Salomone le dichiarò tutto quello ch'ella propose e non vi fu cosa alcuna occulta al re. La regina di Saba disse al re: Ciò che io avevo inteso nel mio paese dei fatti tuoi e della tua sapienza era ben la verit
D'Esclot, cap. 81, e Saba Malaspina, loc. cit., suppongono che le altre citt
Questo fatto è provato inoltre da' privilegi di colonia provenzale, che Carlo II nel 1300 concedette ai Catalani dell'armata. Diplomi del 3 gennaio tredicesima Ind. nel reg. del r. archivio di Napoli, segnato 1299-1300, C fog. 50 a t. Presso il Caruso, Bibl. sic., tom. II, pag. 780. Saba Malaspina, continuazione presso di Gregorio, Bibl. arag. tom. II, pag. 332.
Ed ella vide Adamo ed Eva tra le lepri ed i cervi, Noè seminudo inginocchiato innanzi ad un altare, i tre angeli di Abramo, Mosè salvato dalle acque; vide con gioia finalmente un Faraone nel conspetto della verga di Mosè cangiata in serpe, e la regina di Saba, la festa dei Tabernacoli, il martirio dei Maccabei. Il fatto dell’asina di Balaam la empì di meraviglia e di tenerezza.
Voi, nomi patriarcali delle tre stirpi di Noè , che rendeste a Dio i doni che Abramo diede ai figli di Keturah e che la regina Saba diede a Salomone non vi fate superbi, udendo tronfiamente proclamare che alla santa Sofia dell'Islamita rimane ancora il nome e la gloria della vostra Sapienza! Voi siete venuti per il nostro amore!
Correvano gli ultimi giorni del 1268 quando, perduta la battaglia di Tagliacozzo, giungevano su questo lido, fuggiaschi e pieni di terrore, il giovane Corradino, il principe Federigo d'Austria, il conte Galvano Lancia con i suoi figli, insieme coi due conti della Gherardesca, parenti dell'infelice Ugolino che i versi di Dante hanno immortalato. Venivano da Roma dove, come narra il cronista Saba Malaspina, avevan cercato rifugio dopo la sconfitta, e dove era rimasto Guido da Montefeltro, quale vicario del senatore Arrigo di Castiglia. Corradino era giunto col
Saba Malaspina, cont., pag. 379. D'Esclot, cap. 91. Montaner, cap. 64, dicon ciò; il primo de' Palermitani, il secondo de' Messinesi. Nic. Speciale, lib. 1, cap. 16. Montaner, cap. 62. D'Esclot, cap. 92, dice data la posta a Randazzo. Nic. Speciale, lib. 1, cap. 16 e 17. Bart. de Neocastro, cap. 45. Anon. chron. sic., cap. 41. Saba Malaspina, cont., pag. 379. D'Esclot, cap. 92.
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