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Aggiornato: 28 giugno 2025
Ma ancorchè Camilla non abbia ragione di esser gelosa, guardati da lei; ora che la rivedo dopo una lunga assenza noto che la sua fisonomia ha preso una espressione sinistra. Dunque ti pare anche imbruttita? domandò il principe ridendo. Sì, prima era soltanto brutta, ora ha qualcosa di cattivo; guardati da lei.
Valenzia mandò un guizzo per tutta la persona a queste parole. «Del resto.... nel momento ch'io vi credeva morta da quattr'anni, vi rivedo ancor viva, e per aggiunta sposa d'altrui, vogliate dunque compiacervi a raccontarmi in breve tutta la storia dell'orribile inganno.»
Le novellatrici e i novellatori del Decamerone, che io seguii spesso, ad ascoltarne i racconti piacevoli, ne’ lieti diporti, tornano pur ora con imagini pronte e sicure e vivaci alla mia memoria: li accenno cosí come li rivedo seduti a novellare la prima giornata. Prima la regina, Pampinea⁷⁷.
Cara. Ti perdono e ti benedico. Tiene la sua testa abbracciata sul petto, poi la bacia in fronte. La lascia andare. Passeggia. Va alla finestra. Guarda fuori. Che bella notte! Vieni qui. Non hai freddo? No. Hai detto un no, come lo dicevi da bambina, lungo lungo, con tante vocali. Nooo. Sei poco mutata! Ti rivedo ancora colla faccia.... Si interrompe per guardar fuori fisso. Poi ripiglia.
Quel mese da noi passato a Villa Fausta mia madre mi aveva suggerito di ribattezzarla così lo rivedo nei ricordi come un'impressione di sogno, quasi non ci fosse stata nessuna continuit
Così io ti rivedo, o mio Manfredo, disse lo Sforza, ti rivedo abbattuto dalle tante sventure che hai subite per me, narrandomi le quali, il Morone mi fece tremare e fremere, sebbene te ne sapessi uscito oramai. Però m'accorgo che sul tuo volto i tempi calamitosi hanno lasciato la loro impronta. E per verit
Oh! lo riconoscerò ben io se lo rivedo, dicea tra me, fosse egli romano! se è romano dev'essere della schiatta de' quiriti, del mio popolo ideale! del mio culto!
In ogni atto e costume, Gentil, soave ell'era; Più bella ancor la sera, Quando, disciolto il crin, Della lucerna al lume, Con agil man seguiva La pulce che fuggiva Dal niveo petto al lin. Rivedo e bacio alfine Le cifre desïate, Le note profumate Che la sua man vergò; Fra i monti e le colline Fra i boschi e i laghi errante, Al suo lontano amante Clarina ancor pensò.
Parli troppo male l'italiano. Ad ogni modo niente paura, noi non siamo dei barbari come i tuoi fratelli. Esco sul balconcino e mi sporgo verso la folla che ormai è diventata enorme. Tutti urlano, gridano, agitano le braccia, tendono i pugni, si mordono le dita. Risento e rivedo nel cielo sfolgorante le tonde forme di nuvole d'oro massiccio irte di raggi della spaventosa Forza cosmica, la Vendetta.
La sera, dopo che vi ho lasciata, quando entro in casa, ancora tutto pieno della vostra immagine, rimango qui solo per delle ore, ripensando i nostri colloquii, e chiudo gli occhi e vi rivedo e risento la vostra voce, e respiro la fragranza che reco con me negli abiti dal vostro salotto. Oh! questa stanza vi conosce come una vecchia amica, sa il vostro nome, me l'ha inteso ripetere tante volte!
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