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Quante volte, durante la passeggiata, abbiamo sentito gli inquilini dei cubicoli prorompere in pianti dirotti! Nella muraglia che taglia il cortile, è un pozzo chiazzato di verde. Le due diane dipinte sul muro sono gli orologi solari dei reclusi. L'una segna il corso del sole dalle 7 del mattino a mezzogiorno, ed ha per epigrafe: Sic mea vita fugit!

Sopra una pessima strada, perchè noi viviamo di dispettucci e ci addestriamo alla guerriglia più ridicola.... Infine, a che scopo ci siamo uniti? Vidi con terrore Lidia alzar le spalle e atteggiare il viso come dicesse: «Chi lo saquindi prorompere non più in una risala allegra, ma in un piccolo ghigno sarcastico, il quale giovò a darle una magnifica espressione di scetticismo artificiale.

Avrebbe voluto fuggire: e con la vita stessa avrebbe pagata la grazia di non vedere; per quel medesimo sentimento che, qualche ora innanzi, parlando della Giulia, l'aveva fatta prorompere in quelle parole: ringrazio il Signore che almeno non l'ho vista! Ma non poteva staccare i piedi dal suolo. Tremava tutta.

Allora più per profferire qualche parola, che per altro, tentò distoglierla dal suo proposito; ma tornando a prorompere la disperazione della Ginevra: Ebbene, disse, io non ho che un consiglio da darvi. Codesta vostra ostinazione ci metter

Una quiete altissima regnava in quella parte del borgo, mentre in castello si vedevano molte finestre illuminate, e veniva di lassù un suono di strumenti; misto di quando in quando a un prorompere di voci allegre, proprio come nei festini del carnovale.

In viso a Cipriano era evidente lo sforzo ch'egli faceva per non prorompere. Eppur no, non è vero, non fu sempre così egli disse. Spiegatevi.... Non vi capisco. Perchè accettava i miei fiori? Perchè se ne adornava i capelli? Perchè? Perchè? Era meglio che li calpestasse allora come calpesta adesso tutte le mie speranze.

Vanardi cominciava a trovare molto nobile e molto degno il procedere del filantropo; ma il vecchio invece arrossì di sdegno e parve sul punto di prorompere in un'acerba invettiva, pur si fermò, ed allontanandosi vivamente, quasi con orrore, da Salicotto, esclamò fremendo. Sciagurato! sciagurato! E si partì senz'altro, barcollando come sotto il peso d'una soverchia emozione.

Sono in casa mia. Sei in casa di mio fratello. Con audacia sempre crescente. Sono in casa mia! RAIMONDO sta per prorompere. Il suo impulso è di precipitarsi su di lei, ma si frena e si vince. Convulso, fremente, tituba ancora un istante, poi si risolve: prende il cappello che aveva posato su una sedia e si avvia per uscire.

Non so come mi sentissi tanta forza da resistere all'impeto della tenerezza, so se io debba dire che ne uscissi vincitore o vinto. So bene che una lotta si impegnava dentro di me ogni giorno; e che il proposito di riaccostarmi a Clelia che un sentimento di giustizia faceva prorompere nel mio petto, vi moriva miseramente ogni volta.

Marzio sofferse gli atroci spasimi senza mandare neanche un sospiro: solo quando adagio adagio lo calarono sul pavimento, il suo demonio gli sussurrò dentro gli orecchi: «a che stai?» E la memoria gli schierò, come traverso uno specchio, davanti lo spirito tutte le vicende della sua vita. Tradito dagli amici, perseguitato dagli uomini nelle più care affezioni, queste gli si erano convertite in flagelli dell'anima; le sue furie portavano faccia di amore. L'amore filiale lo fece bandito; lo amore di amante, perfido e dissimilatore; lo amore per Beatrice, omicida. Di quale natura era questo ultimo amore? Egli non lo aveva saputo chiarire a se stesso, avvegnachè gli riuscisse sovente incominciare a volgere il pensiero ad Annetta e terminarlo a Beatrice, o viceversa: così errava l'anima sua dallo amore disperato allo amore impossibile, e dallo impossibile al disperato. La sua vita, in perpetua compagnia dell'aspra cura, aveva fatto come il ferro premuto su la ruota quando gira; si era consumata mandando faville. Non si sentiva più voglia di nulla. Diventa pure sazievole questo cammino mortale quando non sai dove, o perchè indrizzare le piante! Spesso, nel golfo di Napoli, steso per terra con le spalle appoggiate ad uno scoglio, stava per ore e ore a contemplare la pianura dei mari pien di svogliatezza, essendo che la cura corrosiva fosse più intensa per tenerlo assorto in se, che non leggiadro il golfo per sollevarlo con gioconde sensazioni. Gli si spossarono le membra; madide di sudore si sentiva sempre le mani e la fronte: una irritazione irresistibile ai bronchi lo constringeva a prorompere di frequente in nodi di tosse. Certo giorno, allo improvviso, gli si empì la bocca di umore viscoso, che sapeva di piombo; attese allo spurgo... era sangue. Tremò da capo a piedi; corse allo specchio, e si guardò... Dio! che orrore! Quale mai rovina di se stesso! Il sangue gli si era fermato in breve spazio sul sommo delle gote, quasi raggio di sole che tramonta sopra la estrema vetta dei colli; ultimo addio del giorno che muore. Molte volte, col filo di rasoio alla gola, o col focile della pistola alzato alla tempia, stette per troncare una vita di miseria e di colpa; ma si trattenne sempre, adombrando a se stesso la esitanza col desiderio di vedere prima Beatrice contenta: in verit