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Aggiornato: 28 luglio 2025
Adesso il lettore ci usi la cortesia di seguirci in via di San Luca, dove lo faremo entrare in uno di que' palazzi, che sarebbero magnifici, se avessero un po' di spazio davanti, e che, stretti l'uno sull'altro dalla ragione dei tempi andati, quando otto metri di larghezza in una strada le facevano meritare il nome di stradone, implorano quotidianamente un raggio di luce per consolare la tetra malinconia che li opprime.
Oramai ho percorso tutta questa spiaggia sino ad Astura e da per tutto ho trovato avanzi di ville, di bagni, frammenti di marmi, di mosaici, fra i quali ricorderò il pavimento in mosaico, abbastanza ben conservato, che è di fronte alla torre solitaria di Astura, sulla spiaggia, presso il ponte. È impossibile figurarsi quanti e quali stupendi edifici abbiano i romani innalzato lungo questo mare. Tutta la spiaggia dalla Toscana sino a Terracina, da Terracina a Napoli, attorno al golfo, fino a Salerno, non dovè essere che un seguito di palazzi marmorei, di templi, di bagni, di palestre, una manifestazione continua della magnificenza romana; e quale fosse lo splendore di tutte queste costruzioni si può anche oggi giudicare dalle rovine che giacciono in fondo al mare. Chi avesse percorsa allora questa lunga riviera e veduti tutti questi edifici destinati al piacere, al diletto, gareggianti per importanza con le citt
Simbolo della lotta ad oltranza, non emblema di funeste divisioni sociali, il nastro rosso comparve alla bottoniera degli abiti, la bandiera rossa sventolò sui tetti dei palazzi, sulle cupole delle chiese, sulle punte dei campanili.
Sembrano frane di ghiaia o meglio grida di popolo sfamato sotto l'opulenza esplodente di questi palazzi rocciosi. Le stelle altissime palpitano come segnali luminosi di una lontanissima battaglia di pianeti.
E in così dire mi seguiva nella sala. Gli otto, presagli la mano, lo divoravano cogli occhi, che in un attimo si bagnarono di lagrime, e le loro labbra tremanti non seppero articolare un solo detto. Ecco, sclamò egli voltandosi a me, ecco in epilogo la filosofia della storia: noi che la fortuna favorì colla vittoria abitiamo in palazzi reali.
Il giorno successivo tutta Venezia fu in movimento per le feste che la notte doveansi tenere a Chioggia, e verso il mezzodì, quasi potea dirsi che la popolazione dei palazzi e delle case si fosse traslocata intera nelle galere, nelle barche, nelle gondole, per trasferirsi col
O Genova! o Genova! Chi può mai descrivere i tuoi palazzi di via Balbi, della Nunziata, della Nuova o della Nuovissima, e le casette a otto piani nelle strettucce che sembrano scolatoi al mare? Chi ti dir
Ma mentre ascoltavamo l'estenuato borbottìo di preghiere del vecchio canale e lo scricchiolar dell'ossa dei palazzi moribondi sulle loro barbe di umida verdura, noi udimmo subitamente ruggire sotto le finestre gli automobili famelici.
Bagheria era per l’alta aristocrazia di Palermo quello che per l’alta aristocrazia di Roma i Castelli. I grandi signori della Capitale siciliana vi aveano ville magnifiche, anche superiori ai palazzi loro in citt
Emilia, seduta sola a poppa, contemplava in silenzio gli oggetti che fuggivano a misura che la barca inoltrava: vedeva i palazzi sparire a poco a poco confusi coll'onde; ben presto le stelle succedettero agli ultimi raggi del sole, ed una notte fresca e tranquilla l'invitò a dolci meditazioni, turbate sol dal romore momentaneo dei remi, e dal lieve mormorio delle acque.
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