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Aggiornato: 24 luglio 2025


E mi diedi ad assaporare irosamente l'amarezza dei miei pensieri. Dissi a me stesso che in terra non mi restava più nessun affetto. Senza madre (un presentimento incessante mi susurrava nel cuore che dovevo esser orfano), senza amici, senza amore, straniero, deriso, avevo collocato in quel povero bull-dog tutta la tenerezza di cui mi sentivo capace. Egli divideva le mie fatiche e i miei rancori; non ero uno straniero per quella povera bestia; quando quell'onesto cane mi guardava dilatando le labbra del suo grugno sagace e mostrando gli acutissimi denti come una persona che ride, non mi guardava coll'occhio sospettoso di Ram

«Biale rimase solo sotto l'impressione di quelle crude parole che gli penetrarono profondo nell'anima. L'assassino di quella famiglia! Tutta notte sentì intronare nel suo cervello quest'orribile grido. Era dunque fatale che quelli del suo sangue fossero funesti ai Pannini? Quel povero bambino, quando fosse rimasto orfano, con che forza avrebbe gridato al cielo vendetta contro di lui, come aspramente il rimorso avrebbe travagliato il cuore di Carlo! Aveva egli riparato in parte al danno recato a quella famiglia da suo padre per recargliene egli stesso uno maggiore? Andar sul terreno era un esporsi a diventar omicida; la donna sconsolata che era venuta a supplicarlo aveva avuto ragione di non contentarsi della promessa da lui voluta dare di risparmiare i giorni dell'avversario; ben sentiva egli stesso che in faccia alla punta della spada nemica difficilmente sarebbe stato padrone di . Dunque?... Non aveva egli verso il figliuolo della vittima di suo padre doveri diversi e maggiori che non verso ogni altro?... Quando egli fosse giunto a persuadersi che questo dovere lo aveva, l'avrebbe compito senza fallo, qualunque cosa gli avesse costato; ma respingeva questa persuasione. Lottò lungamente; alla fine vinsero la piet

Era in certe cose ingenuo e schietto come un bambino. Rimasto orfano da ragazzo e allevato da una zia con cure materne, egli nutriva per quella sua parente un sentimento di vera adorazione, le scriveva continuamente, ne parlava sempre con profonda tenerezza. Quando si occupava di politica, invece, diventava un altro uomo, irrequieto, nervosissimo, qualche volta violento e intrattabile.

Il signor Fabio levò di collegio e prese in casa un suo nipote orfano, del quale diventò altresì il tutore per disposizione testamentaria della defunta cognata, madre del giovinetto. Questo felice, o piuttosto infelice mortale, possiede una sostanza di due milioni, che il signor Fabio va procurando di legalmente appropriarsi. Ora è appunto immerso nel pensiero di tale affare, e, secondo che si figura l'esito certo o dubbioso, lo vediamo passare dalla letizia alla tristezza. A trarlo dalle sue meditazioni entra nella sala un uomo presso a poco della sua et

Ma insomma, disgraziato, gridò il signor Amedeo, muovendogli incontro con piglio sdegnoso, si si può sapere senza tante frasi drammatiche, tutto il male che avete fatto fin qui? Avreste per avventura creduto di restar orfano a breve scadenza, tanto da impegnarmi cogli usurai tutto quello che i vostri vecchi hanno accumulato colle loro fatiche?

Il medico censurava il possidente più ricco del paese che scendeva a stringersi in parentela con un orfano sprovveduto di censo, quando avrebbe potuto maritare la figlia a un signore. Insomma la maldicenza, l'avidit

I suoi vent'anni l'impaurivano; il pensiero dell'Elena lo faceva piangere. E pianse lungamente, scosso da forti singhiozzi, un pianto amaro, disperato. Aveva sempre dinanzi al pensiero il giorno in cui Vincenzo era andato a cercarlo alla fattoria, orfano, solo, miserabile, e l'aveva condotto a suo padre; e questi, aprendogli la sua casa, gli aveva detto: «Entra

Le tue parole sono ben crudeli, Lucilla. Anche tu parli de' miei capricci come la mamma. Fu dunque per un capriccio ch'io andai a relegarmi in una miniera di zolfo?... Rimasto povero e orfano, i miei amici, gli amici della mia famiglia, gli amici tuoi non seppero darmi che vane parole.... Solo da Valduria mi venne un aiuto, solo di l

Cresciuto orfano di padre, il suo odio per il secondo marito della madre si era sfogato in ismanie omicide. Battuto a sangue, punito più selvaggiamente che non avesse peccato, il suo carattere s'era peggio inasprito.

Orazio! gridò la matrona abbracciandolo e spargendo un torrente di lagrime. Orazio! mio figlio, figlio della migliore amica mia! ", Orazio! che voi raccoglieste morente, che curaste con affetto di madre, ed a cui porgeste un pane nella sventura quando fu orfano!" soggiungeva egli, e la buona Silvia, quasi fuori de' sensi, si abbandonava nelle braccia del suo robusto antico protetto.

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