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Aggiornato: 28 maggio 2025


Svegliati così bruscamente, i maiali diedero un grugnito e rizzarono le grosse teste con gli occhi stupidi e le orecchie penzolanti. I due notturni visitatori si inquietarono. Zitti! susurrò Paolino brandendo il suo falcetto. Volete che vi graffi?

Sono passato, tra la folla che aspettava di vedermi, con il cervello confuso e gli occhi vitrei. Erano fissi in terra e non sentivo che le fiamme alle orecchie. Tra un processo e l'altro, ero obbligato a passare da una prigione all'altra. Il modo di traduzione, ai miei tempi, era feroce. Ogni prigioniero era considerato e trattato come un brigante.

Fattasi più grandicella, incominciò a frequentare la scuola del villaggio, e tutte le mattine quando vi si recava, sentiva nelle orecchie la voce della mamma che le diceva: Ricordati, prendi il sentiero della montagna, non passare lungo le rotaie. Oh mamma, non sono più una bimba, rispondeva, e non c'è pericolo che vada sotto al treno.

Dunque, Nancy non aveva proprio alcuna scusa per non lavorare. Se lo diceva anche lei, mille volte al giorno, seduta davanti al suo tavolo colla sciarpa legata intorno alle orecchie e gli occhi fissi sulla casa gialla dirimpetto.

Lalla per forza aveva dovuto accettare da Ambrogio due dita di vino santo, vecchio di dieci anni e, non essendoci abituata, le ronzava nella testa e nelle orecchie, mentre si sentiva bruciare la faccia e la gola dall'afa, dal caldo che faceva l

D. Di ragionar di lei sazio stanco esser non poss'io mai; poi vizio fora non sodisfare a giusti disiri. Or porgi orecchie al chiaro nascimento.

La signora Avory guardò dubbiosa la figuretta della sua nipotina, intenta ora a tirar giù la tovaglia per arrivare ai salterelli. La piccola Nancy s'accorse subito di quello sguardo indulgente e si avvicinò alla nonna. Turami le orecchie, disse, e dammi un altro di quei dolci che fanno ~pum~.

Manfredi, senza dare attenzione a cotesti arnesi, procedeva con moltissima furia; trascorse un numero maraviglioso di camere e di anditi, di cui gli usci per la troppa fretta erano stati lasciati aperti; finalmente, quando meno se l'aspettava, sboccò in una strada deserta prossima alle mura: intese il guardo, intese le orecchie, da per tutto silenzio; stette per alcuni minuti in forse se dovesse ritornare, o seguitare; poi il meglio gli parve rifare i passi: pervenuto nella sala della congrega, ordinò agli scudieri prendessero i mantelli, le spade, e ogni altra cosa lasciata dai cospiratori; le lettere dei suoi nemici gi

Essi non fecero motto, anzi neppure un atto, e non pertanto da tutta la persona emanava la preghiera; uno scongiuro muto un pianto del cuore, che le orecchie non raccolgono, ma l'anima tremando sente.

Il 26 giugno 1860 scoppiò in Palermo una di quelle agitazioni, che si dicono dimostrazioni popolari. Era la prima del genere, ma sventuratamente non fu l’ultima, perchè essa fu di esempio ai partiti, i quali poscia ne usarono e ne abusarono. Le grida di morte e di evviva, gli schiamazzi indescrivibili giunsero alle orecchie del Dittatore, il quale ordinò che una deputazione si presentasse da lui per informarlo dei desiderii del popolo. Quattro o cinque tribuni improvvisati salirono le scale del palazzo reale e furono tosto alla presenza di Garibaldi. Ed egli:

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