Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !
Aggiornato: 28 maggio 2025
Le labbra mie, le mie orecchie ed i miei occhi, sentono, guardano e sorveglian le dita, ruggendo!... Profondi abissi separano le nostre membra, e giammai, checchè facciamo, potremo esser soli! È tardi! Troppo tardi!... Mai più potrò raggiungere io le mie dita lontane che vittoriosamente ti accarezzano!
Eh giusto! sempre col tuo rhum di contrabbando; mi hai stonate le orecchie: è stata prima la Madonna di sotto gli organi e poi questo letto caldo. Ah! in quanto alla Madonna sta benissimo, io non contrasto, poichè senza il di lei patrocinio nè anche il rhum potrebbe aver fatto bene; ma quanto al letto, ci vuol altro che pannicelli caldi.
Ho ancora nelle orecchie la sua voce fredda, acuta; e capisco che le cose si fanno o non si fanno.
Nella terza sala torno torno alle pareti quattro macchinose scansie che dalle graticciate di rame lasciano vedere tutti i volumi giallacci della teologia seminaristica, la volta, in gloria, dipinta con una Fede seminuda e cicciosa, un solo tavolotto con carta, penna, calamaio, spolverino, e un solo seggiolone colle orecchie al dossale: il gran libro è su un leggìo da coro.
Le guardie tendevano le orecchie. Egli tace, uscì detto ad una. Era tempo!... Io non ne potevo più... Abbi però pazienza che ei torner
CURZIO. Vien fuori e piglia la cappa; e spácciati. Che cosa fai? RUFINO. Andiamo. Io sono in ordine. CURZIO. Dimmi un poco, or che me ricordo: parlasti tu mai con la serva di Iulia? RUFINO. Io vel dissi pur iersera; ma voi non me ci desti orecchie. CURZIO. Io avevo altro in capo, a dirti el vero. Ma pur, che ti disse? RUFINO. Ella è mezza contenta; e spero... Basta. CURZIO. Come mezza contenta?
Disotto al cappellino Garibaldi s'era acconciato il fazzoletto di seta, annodandoselo al mento per proteggere le orecchie e le tempia dalla mattutina umidit
Le gambe gli facevano giacomo giacomo; gli zufolavano le orecchie; la lingua gli s'impacciava nella chiostra dei denti.
Forse non è lei! gli aveva mormorato alle orecchie. Quella penosa, viva ansiet
Ubaldo Caruso s'invaghì subito di Maria, e non potendo dirle quello che gli ispirava perchè la ragazza non si scostava mai dal padre e ogni tanto posavagli in atto carezzevole la testa sulla spalla, la guardava di continuo e le faceva salire a vampe il rossore fino alla fronte e alle orecchie.
Parola Del Giorno
Altri Alla Ricerca