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Ma, quando, svanita ogni illusione di accordo, Giuliano si gettò nell’avventura, che doveva parer disperata, di marciare contro Costanzo, egli depose la maschera, e, risoluto di giocare il tutto pel tutto, si rivelò restauratore della religione antica. Non è ben chiaro ch’egli facesse atto pubblico di fede politeista, prima della sua partenza dalla Gallia, ma, durante il viaggio dalla Gallia a Sirmio, diede apertamente, con una certa ostentazione, alla sua spedizione il carattere di un’impresa posta sotto il patrocinio degli dei. Giuliano stesso ce lo dice, in una lettera da lui diretta al suo venerato maestro, il filosofo Massimo, e scritta, appunto, mentre egli era in marcia verso i Balcani. In mezzo alle cure urgenti da cui è premuto, Giuliano è grato agli dei che gli permettono di poter scrivere a Massimo, e che spera gli permetteranno di rivederlo. Egli protesta, e chiama in testimonio gli dei, di esser diventato imperatore contro la sua volont

Padre Bindi proseguì: Era da prevedersi che quella donna avrebbe rifiutato le nostre offerte. Eh! naturalmente il mal seme delle opinioni perverse si è trasfuso da suo marito in lei. Essa vorrebbe educare i figli coi medesimi principii libertini, i quali produrrebbero per essi la rovina del corpo e la dannazione dell'anima: il male di questa vita e dell'altra. Ma noi non possiamo permettere la perdita di queste creature, non possiamo tollerare ch'esse vengano allevate con delle idee contrarie ai santi principii della Chiesa Romana. E perciò bisogna ricovrare quelle anime benedette sotto il patrocinio della Santa Chiesa. E se la madre si oppone, ebbene lo faremo anche suo malgrado: la prima madre è la Chiesa. Dunque, don Omobono, noi faremo in modo che quei piccini siano portati nel santo asilo che li aspetta: e la madre, siccome bisogna pensare anche all'anima sua, sar

La lettera di monna Ghita ricordò a messer Dardano Acciaiuoli le sue prime apprensioni. Era stato il protettore di Spinello e il pronubo della giovine coppia, e intendeva benissimo come in un giorno di tristezza domestica, la moglie di Spinello dovesse ricorrere a lui col pensiero e invocare il suo patrocinio.

E tu che le cose gentili e le forti imprimi sicuro nel marmo, gradirai, se non altro, le buone intenzioni, che io, scultore a mio modo, pongo oggi sotto il patrocinio della tua cara amicizia. Nel quale si narra di due viaggiatori che amavano saper molto e dir poco.

Conviene invocare frequentemente il patrocinio della Vergine Santissima, specialmente al primo insorgere delle tentazioni, e usare una giaculatoria come la seguente: «O Vergine purissima, monda il mio cuore e la mia carne colla tua santissima verginit

Siete stato a Siviglia; ripigliò l'arcivescovo. E si sa dove siete andato, in Siviglia. In un convento, Eccellenza; ad ossequiare la signora marchesa di Moya, ch'io non so essere in mala vista presso la Corona; a chiederle una grazia, che assai mi premeva, voglio dire il suo patrocinio per il signor Almirante.

Costui però non se ne dava per inteso, e tutto tronfio per la bellissima fidanzata, lasciava cantar le cicale, mentre coi capitali di S. E. Zaccaria e sotto il patrocinio di suo santolo e di sior Bortolo si disponeva ad aprire nel villaggio di Oriago la nuova bottega di caffè e liquori col titolo pomposo: All'Imperatore d'Austria.

Il sergente dal suo canto aveva pigliato la cosa in sul serio, e gli applausi, onde fu coperto a cagione della camicia rossa, se li prese per , proprio per . Spacciatosi mio segretario, accoglieva suppliche, accordava patrocinio, dava speranze d'impieghi, di promozioni, e in breve gran frequenza di clienti ingombrava la sua anticamera, ove piantò in qualit

7 E gli menò Brunello, e gli ne fece libero dono, il qual non avea offeso: l'avea tenuto dieci giorni e diece notti sempre in timor d'essere appeso; e poi che con forza con prece da nessun vide il patrocinio preso, in sprezzato sangue non si volse bruttar l'altiere mani, e lo disciolse. 8 Tutte l'antique ingiurie gli remesse, e seco in Arli ad Agramante il trasse.

Era della sua sarta, madama Vollini, che due volte all'anno faceva un giro nel Veneto per raccogliere le commissioni delle sue clienti, ma che quest'autunno doveva rinunziare al suo viaggio per cagione di salute. Un parto precoce l'aveva ridotta in fin di vita, e il suo dottore, il celebre ostetrico Boni, che l'aveva salvata per miracolo, le imponeva per qualche mese ancora i maggiori riguardi. Siccome però non l'era proibito d'occuparsi del suo laboratorio, ella si raccomandava alle signore le quali l'onoravano del loro patrocinio, affinchè volessero farle avere a Milano i loro ordini ch'ell'avrebbe eseguiti con puntualit