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In campagna, io sto sempre sola; vado, vengo, passeggio, esco in barca e in carrozza, e non conto a nessuno di ciò che faccio. Sto benissimo così: sono felice soltanto quei pochi mesi e non muterei nulla alla mia vita per nessun patto. Saprò farmi tollerare, rispose il conte col suo sorriso, che diventava impacciato. Non ci si provi neppure! consigliò Nicoletta.

Era uno dei frati di S. Maria; di quell’Ordine cavalleresco istituito da Urbano IV per combattere gl’infedeli e i violatori della giustizia: ma per la vita troppo molle ed agiata che conducevano, il popolo a quel tempo gli additava col nome di frati gaudenti. Degenerarono poi a segno da non potersi più tollerare; e papa Sisto V nel 1585 li soppresse del tutto.

Per recente abuso il Maestro Razionale del Senato arbitrava di sedere insieme col Pretore, coi Senatori, col Sindaco, negli stalli d’onore. L’abuso non si volle più tollerare; il Senato, senz’altro, lo proibì. Offeso pur esso nella sua dignit

Il Gabinetto italiano, per la sua debolezza e per una specie di strana illusione, fu condotto a tollerare il pericoloso disegno dell'invasione, poi anche ad accettarlo e accelerarlo, ciò che gettò l'Italia nella più terribile crisi, mise in giuoco la monarchia e l'unit

Il consiglio era eccellente, dice un membro dell'assemblea, perchè l'imperatore, mal doveva tollerare che nei suoi Stati si andasse levando gigantesca una dominazione novella, di uomini non mai sazi di guerre mai pieghevoli. Proprio così, ser cavaliere, soggiunse il campione.

Quella di fare di Roma, dell'Italia un paese vile, basso, senza ideali, senza fede nei beni morali; un paese che non ha forza di tollerare i rovesci, che si sgomenta della sventura; un paese che trema all'annunzio del colera, che non ha lagrime bastanti per piangere un soldato morto pugnando; un paese dove l'opera è nulla, dove la ricompensa è tutto; un paese dove l'onore, il dovere, il sacrifizio sono lettera morta, un paese che meriterebbe di esser coperto dal diluvio!

Da quell'istante incominciò la mia lotta. Io non poteva tollerare che essa portasse un U nel suo nome, non poteva chiamarla con quella parola. Mia moglie!... la mia compagna, la donna amata da me.... portare un U nel suo nome!... Essa che aveva gi

Ora, la condotta di Atanasio disturbava la politica di Giuliano, il quale voleva tenere i due partiti cristiani sul piede d’eguaglianza, e di reciproca tolleranza, nella previsione che si sarebbero indeboliti a vicenda. Ma nulla era più lontano dalle sue intenzioni che il dar mano forte all’ortodossia per vincere l’Arianesimo, e nessuno, pertanto, poteva essergli più sospetto e più odioso dell’ardente Atanasio. Egli, pertanto, s’inalberò davanti alla ricomparsa brillante del vescovo d’Alessandria e sentì di non poterla tollerare. Vide in Atanasio un nemico più forte di lui, che avrebbe reso vano il tentativo a cui aveva dedicata la sua vita, e decise di soffocarlo. Cominciò la persecuzione col pretesto che Atanasio era uscito dalla legge. Infatti l’imperatore aveva, con un editto, concesso il rimpatrio dei Cristiani esigliati, ma, in quell’editto, non era detto che potessero riprendere il governo delle rispettive chiese. Atanasio, invece, non aveva esitato un istante a mettersi al posto del massacrato Giorgio. Ed ecco che Giuliano manda tosto questo nuovo decreto agli Alessandrini. «Un uomo, esigliato da tanti decreti di tanti imperatori, avrebbe dovuto aspettare una speciale autorizzazione, prima di rientrare in patria, e non gi

E un altro giorno, lavando la testa al Temps, ha ripetuto: «Noi abbiamo il diritto di tollerare i nostri errori e di accogliere gli apprezzamenti della stampa nazionale, perchè sono i nostri proprî interessi che discutiamo con l'ampio diritto di cittadinanza, e con il merito di provati servizî ad una nobile causa; però, quando si tratta di giornali stranieri che debbono mantenersi estranei ai dettagli delle passioni delle altre nazioni, la missione del giornalismo argentino è altra...»

I cittadini Augustani furono tutti ammirati del giovane maestro, ed essendo questi di naturale giocondo e sollazzevole, l’ammirazione divenne ben presto amicizia; un vecchio notaro che lo conobbe in quei tempi, mi raccontava come non si combinasse merenda o cena di cui egli non fosse, e dove non facessero lecito a lui quanto in ogni altro nessuno avrebbe saputo tollerare.