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Aggiornato: 26 maggio 2025
La Torralba stette un poco sovra pensiero, come se cercasse le parole con cui dar principio alla sua narrazione. Ginevra, diss'ella finalmente, tu sai pure se ti amo.... Sì, Maddalena; siamo amiche fin dal monastero, e queste amicizie durano. Oh, ti ricordi di quel tempo? Io ero più grandicella di te; ma ti ho subito amata, come se fossimo entrate nel medesimo giorno.
Come fate a rimaner tutta sola? diceva alla vedova Nunziata Fusco, una bionda grassetta, con in collo un bambino biondo, grassotto come lei. Dite voi piagnucolava Carmela come avrei potuto fare con tre angioletti attorno? Sono tre bocche, sono. E poi Nanninella, voi sapete, torna a sera dalla sarta e la notte m'è compagnia. Impara l'arte, oramai è grandicella.
I miei genitori erano pur buoni; mi avevano amata, si erano presa cura della mia salute; da piccina mi sorvegliavano perchè non avessi a cadere e fatta grandicella consultavano attentamente il colorito delle mie guancie, mi pesavano e conchiudevano che crescevo come un melo.
Ella era assolutamente un embrione, tanto era segaligna e magra. Ma quell'embrione, sviluppato dalla natura che ne aveva gettato i rudimenti, poteva divenire sublime. Per il momento, non iscorgevasi che delle ossa ammirabilmente organizzate; dei grandi occhi neri scintillanti come quelli di un serpente in collera; dei lunghi e castagnini capelli, che contornavano una fronte elevata e larga, a mo' di paralellogramma; una pelle che non era bruna, che non era pallida, ma che, animata da una circolazione meglio nutrita, poteva acquistare una tinta più chiara e trasparente di quella di una creola. Poi, una bocca grandicella, ma ben fessa ed armata di piccoli denti bianchi, acuti ed eguali; una vitina svelta, alta, soffice, pieghevole come un giovane pioppo. Insomma eran quivi i primi stami di una di quelle donne che, trasportate in una grande citt
Fattasi più grandicella, incominciò a frequentare la scuola del villaggio, e tutte le mattine quando vi si recava, sentiva nelle orecchie la voce della mamma che le diceva: Ricordati, prendi il sentiero della montagna, non passare lungo le rotaie. Oh mamma, non sono più una bimba, rispondeva, e non c'è pericolo che vada sotto al treno.
Povera piccola, mormora sonnecchiando la mamma; non ha più i suoi amici per giuocare. Ormai è grandicella, disprezza le bambole e si fa far la corte dagli ufficiali... Ma è piena di saggezza. Fa da sè il suo letto ogni mattina. Sa, Signor Marinetti, non abbiamo più quella brava cameriera. Siamo privi d'ogni comodit
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