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Aggiornato: 25 giugno 2025


Delle Rime poi si hanno due antiche edizioni. Una pubblicata dal Pilli, Roma 1559; l’altra da Faustino Tasso, Venezia 1589. Un’ultima edizione delle Rime di Messer Cino, con cenni sulla vita e sulle opere, fu pubblicata a Firenze pe’ tipi Barbera 1862 ordinata con molta critica, insieme ad altre del secolo XIV, dal professore Giosuè Carducci.

La quale veggendo il cielo muoversi con ordinata legge continuo, e le cose terrene avere certo ordine e diverse operazioni in diversi tempi, pensarono di necessitá dovere essere alcuna cosa, dalla quale tutte queste cose procedessero, e che tutte l'altre ordinasse, come superiore potenzia da niun'altra potenziata.

Voi sapevate, scrivendo, che tuonando contro il pugnale raccogliereste, senz'ombra di rischio da anima viva, lode di moralissimo tra gli educatori d'Italia, da quanti, seduti all'ombra della loro bandiera patria e assicurati nell'esercizio dei loro diritti da una ben ordinata giustizia nazionale, giudicano, freddamente severi, i palpiti irregolari, convulsi, d'un popolo oppresso, ineducato, senza speranza fuorchè in una lotta di sangue, senza tribunale che ristabilisca equilibrio tra esso e chi lo perseguita.

Fabio Nannarelli (Poesie, Le Monnier, 1853 e 1856) è un poeta di ingegno non comune, cui arride certo un bell'avvenire; ha uno spirito nobile, appassionato del vero, che egli cerca nella poesia e nella vita, senza traccia di leggerezza e di frivolezza, come del resto tutta la giovane scuola poetica romana. Nannarelli conosce la letteratura tedesca, è un ammiratore di Schiller e di Lenau, sui quali ha scritto una monografia; ha in profondi elementi tedeschi, e la sua Musa ha un carattere strettamente germanico. La sua nota fondamentale è melanconica, grave e appassionata. V'è nella sua poesia un alito di morte, che sembra esser venuto a lui dalla Piramide di Caio Cestio, alla cui ombra dormon le ombre di Jung e di Schelley, grandi genî poetici riflessivi, così insoliti nella terra di Roma. L'insufficienza di una esistenza male ordinata, che i Romani sentono ogni giorno di più, più di un inglese o di un tedesco, spinge Nannarelli a cercare la solitudine e a sentire il culto del dolore, che in lui non è del tutto scevro di sentimentalismo. Sentendo l'abisso che separa l'aspirazione dalla realt

Verso sera Laurenti andò dalla signora Argellani, come aveva promesso. La conversazione non fu molto ordinata, ricca di belle novit

Le materie dogmatiche sono come in architettura l'ordine toscano, che con gli ornamenti troppo gentili si deturparebbe. Attenderò alla sodezza delle massime ed alla distribuzione ordinata delle cose da dirsi, onde risulta la chiarezza.

Ma perchè li vuoi mettere in gabbia? chiese Fräulein, che aveva una mente ordinata. Ma perchè... perchè... fece Nancy affrettatamente, fabbricando le sue ragioni mentre le spiegava, le parole non si devono lasciar volare attorno, come vogliono; si devono prendere, e rinchiudere nei versi... nelle righe... Non so come dirlo... Vuoi dire nel ritmo? disse Edith. Che cos'è il ritmo? chiese Nancy.

SQUADRA.... E accioché la cosa vada meglio ordinata, arei a caro che consertaste un poco gli atti e le parole, accioché incontrandovi con esse la cosa riesca piú verisimile e naturale. TRASILOGO. Cominciate su. Cominciate di grazia. TEODOSIO. Dunque sei pur viva, o Sennia mia consorte cara! SQUADRA. Buon principio! riesce bene, piú meglio ch'io non pensava.

Allora si ricordò che aveva lasciato il discorso a mezzo. Dunque, dicevo io, perchè le cose ora vanno di tutt'altro modo? perchè la banda ora è ordinata e disciplinata come si deve: capo, vice capo, gregari, affiliati, manutengoli, spie, e gli statuti, come dicono loro, certe leggi con le quali il marchese tiene tutti in un pugno. Capisce lei! Andate a scherzare con questa gente!

Ed Evelina, come la sola maritata, in segno di considerazione e di rispetto era sempre tenuta in mezzo dalle altre due. Il sogno di Evelina era raggiunto! Essa aveva ormai la sua casetta tranquilla, ordinata, il pranzo e la colazione sempre sicuri e sempre a quell'ora, senza le ansie del lavoro, senza il tormento dei debiti.

Parola Del Giorno

dell’esule

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