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Anche per la signora Argellani il sole s'era levato più bello, quel giorno. Ella s'era alzata alla sua ora consueta, e stava seduta presso la finestra, a bere la tiepida aria del mattino, quando Laurenti entrò nel suo pensatolo. La donna gentile arrossì lievemente, come poteva una povera anémica, vedendo il suo giovine Esculapio.

Di tal guisa, tirando innanzi, seppe finalmente che la palazzina gialla era la villa Argellani. Argellani! che gente è? Non so; rispose l'amico forastieri, che l'hanno comperata, credo, dai Visdomini. L'uomo è morto, lasciando la vedova, che deve starci di casa. E' fu tutto quanto potè sapere Laurenti; ma era gi

Ella ne parla con molto affetto, dell'India! soggiunse la signora Argellani. , perchè io le sono debitore della pace dell'anima. Ero infermo e l'India mi ha risanato.

La prima impressione che quella vista fece nell'animo della signora Argellani, fu di molestia; ma, cortese com'era, si pentì tosto, e volse al suo medico il più affettuoso saluto. Laurenti intese quel senso di molestia, e si sentì stringere il cuore; ma vide il pentimento subitaneo e si riebbe. Il volto diafano della signora era uno specchio fedele di tutte le interne sensazioni.

Povero vanitoso! Mezz'ora dopo, egli e il duca di Marana accompagnavano la signora Argellani fino alla sua carrozza dov'ella salì in compagnia del vecchio custode che ho gi

Gli era venuto in mente di chiedere al Giacomo se la signora Argellani fosse partita, e se gli avesse lasciato qualche cosa da dire a lui; ma si ritenne, parendogli poco conforme alla dignit

Guido insomma si avvedeva, leggendo la lettera della signora Argellani, di aver fatto opera sottile a suo danno, di essersi, come dice argutamente il proverbio, aguzzato il palo sulle ginocchia.

E la ci ha il cascamorto a' fianchi!... Qui c'è del segretume, dico, ed ho fatto assai bene a venire. Intanto la signora Argellani rispondeva alle cortesie della Perrotti: Mia buona Aurelia, sono così fiacca, ed ho così poca voglia di muovermi! E che fatica ci hai tu da fare? Ti metti in carrozza, e via. Tutti i lunedì in casa nostra c'è sempre il fiore della buona compagnia.

Su d'un letto a baldacchino di seta azzurra come i paramenti della camera, adagiata sul copertoio di raso color di rosa, trapunto a fiorami, era la signora Argellani, vestita ancora, ma col seno discinto.

E nulla sentì; solo un lieve sudore che gli inumidì le mani additava il patimento di quella povera carne senza colore, e insieme col patimento la vita. Lo stato d'anemìa era evidente, e una breve osservazione da vicino raffermò nell'animo di Laurenti il concetto ch'egli si era formato pochi giorni innanzi, vedendo la signora Argellani da lunge.