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Aggiornato: 2 maggio 2025


Anche per la signora Argellani il sole s'era levato più bello, quel giorno. Ella s'era alzata alla sua ora consueta, e stava seduta presso la finestra, a bere la tiepida aria del mattino, quando Laurenti entrò nel suo pensatolo. La donna gentile arrossì lievemente, come poteva una povera anémica, vedendo il suo giovine Esculapio.

La figlia maggiore, Ernesta, era vecchia, anemica, un po' calva; le mancavano parecchi denti, ed aveva il lobo d'un orecchio spaccato. Da un gran pezzo aveva lasciato il mestiere di modista, e teneva in ordine la biancheria delle camere e degli inquilini. Era sempre in moto, sempre affaccendata; si pettinava a met

Accostò alla ferita le labbra e succhiò, rigettando il sangue e il veleno, forbendosi le labbra bianche col gran moccichino scuro a quadroni. E allora tutta la sala numero quattro proruppe in un applauso. Il colono di Melito agitava il berrettino... Dove sei ora, piccola monaca bianca, Carmela, mistica anemica, figlia della laguna, ove sei?

(ha il viso impietrito in una espressione spasmodica) E che posso dirvi, io?... Il fatto è che noi mettemmo al mondo una creaturina anemica, diafana, malata.... Il fatto è che quel povero piccolo, così fragile, così fragile, pareva che coi suoi occhietti scialbi mi rimproverasse la sua nascita o mi chiedesse la ragione della sua fragilit

Passione rachitica, anemica, scrofolosa, che si pasce di se e di ma; che spegne tutte le fiamme della poesia e chiude tutte le finestre per paura di disperdere il calore della stufa.

Nello stesso momento una signora alta, molto esile, con la stessa faccia anemica del bimbo, irruppe nel salotto; aveva un abito celeste e i capelli sciolti per met

Non un fiore, non un ricamo o un libro dimenticato, non uno sgabello fuori di posto; niente del benessere comodo e lieto che Marta aveva a casa sua; niente pure del disordine pieno di vita che, in casa Merelli, quattro bambini pieni di salute si incaricavano di mantenere costante. Un fanciulletto di quattro anni, biondo, esile, con una faccina anemica, fu il primo a mostrarsi.

S'udì un parlare concitato, poi dei singhiozzi; poi l'uscio si aperse e la signora Rosa uscì per la prima col viso inondato di lagrime; ma neppur il pianto convulso aveva potuto arrossare la sua faccina anemica; era giallina come al solito; soltanto gli occhi natavano nelle lagrime e la faccia era lucida.

Poi nulla più di nuovo avvenne. Ma Silvia, diventata il riassunto delle consuetudini provinciali, Silvia, l'esempio dell'obbedienza e del dovere, la pallida figura in cui si adombrava quella vita anemica, cretina, inerte, materiale, Silvia non aveva potuto rassegnarsi ad una delle più grandi leggi del paese, il sonno del pomeriggio.

L'istituto esisteva fin dal 1740, ma per difetto di concorrenti aveva vissuto una vita stentata ed anemica fino al 1784, perchè la massa dei Dalmati aspiranti ai gradi dell'esercito preferiva la via più lunga ma più avventurosa del servizio anfibio sui pubblici legni e verso i confini turcheschi, a quella più tediosa e nuova degli studî e dei riparti d'istruzione.

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