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Aggiornato: 15 giugno 2025


Fu a Nizza, italiana allora, che circa quarant'anni or sono si innamorò del bel cielo tirreno, s'appassionò alla patria nostra che più tardi visitava e studiava in ogni sua parte.

Si diceva a Nizza, a Villafranca, a Mentone, dovunque i Matignon erano conosciuti, e si ripeteva da Ventimiglia a San Giorgio, dove avevano le loro possessioni, che la fanciulla medesima avesse voluto quelle nozze.

Maurizio si crucciò a Nizza due giorni; il terzo non ci potè più resistere, e allora se ne ritornò a Ventimiglia, ripartendo per San Giorgio in modo da arrivarci nella notte, due ore prima dell'alba, quando tutti dormivano. Dunque innamorato a buono? E dopo essersi messo da fuori del paradiso? , gli bisbigliava un demone all'orecchio, , come un vero collegiale.

Bisogna credere che quello stordito dottore di Nubo, il quale ne aveva sempre le tasche zeppe e li seminava da pertutto, avesse lasciato cader quel numero del Corsaire nella camera dell'ammalata cavando una lettera del principe cui aveva ricevuta da Nizza e che voleva leggerle. Ed in vero, la cosa ne valeva la pena.

E' le mostrò un'altra lettera del principe, nella quale e' manifestava sempre la stessa sollecitudine tenerissima per sua moglie e la speranza di averla al più presto possibile accanto a lui. Egli pressava il dottore di andarlo a vedere, perchè sentiva sicuramente che l'aria di Nizza non gli era propizia e credeva che quella di Pisa o di Palermo potesse meglio convenirgli.

L'ulivo, che può sopportare un freddo sino a 15 gradi senza che il tronco perisca, rimonterebbe sino a 780 m. vicino a Nizza, secondo Daum; è questa circa l'altitudine che esso raggiunge a Utelle e sul lato est del Colle di Braus.

Dopo una lunga peregrinazione, al morire della bella stagione era passato per Nizza come sempre usava prima di ridursi a Parigi. A Nizza egli aveva perduta la sorella sua, la sola compagna della sua orfana giovinezza; dinanzi al sepolcro della sorella egli veniva a meditare sui formidabili enimmi della vita e della morte.

L'attenemmo di fronte a gravi colpe; di fronte a una politica pertinacemente servile allo straniero, di fronte al turpe mercato della Savoja e di Nizza.

Torino 4 gennaio 1860. G. Garibaldi Il Conte Benso di Cavour veniva incaricato di formare il nuovo Ministero. Il 17 gennaio 1860 il colonnello Turr riceveva dal generale Garibaldi la lettera seguente: Fino 17 del 1860. Mio caro colonnello Turr «Vogliate avere la compiacenza di chiedere a S. M. se è deciso di cedere Nizza alla Francia.

E anche alle nozze celebrate a Casalbara in forma privatissima, Matteo Cantasirena aveva avuto un contegno rigido e severo. Un solo momento di commozione alla partenza, nell'abbracciare quel povero Giovanni! Ma per lady Macbeth, niente! Era felicissimo di non rivederla più per un bel pezzo! Andasse pure a Nizza, a Parigi, a Londra.... e a Bergamo! Tanto meglio! Lui aveva fatto il suo dovere di padre, l'aveva messa a posto.... e adesso basta! Quando i suoi affari gliene avessero lasciato il tempo si sarebbe dedicato a quell'altra, alla buona, alla cara Evelina! Oh, Evelina! Era Evelina la sua figliuola vera, l'unica, la soave Cordelia dello zio Matteo! La bont

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