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Nemico del suicidio immediato, violento, che un uomo si procaccia colle sue mani in un momento di delirio, egli ne vedeva, ne vagheggiava un altro, che gli appariva certo del pari, ma che non avrebbe offerto ad alcuno argomento di biasimo e di scherno.

Il forte della nostra carovana è tolto dalla più miserabile classe della popolazione della provincia dell'Amassena che è limitata appunto dal corso del Mareb, e, come passando in altre provincie, tipi e costumi possono variare, è meglio dirne ora qualcosa. Sono figure snelle, robuste, dall'occhio ardito, dalla tinta cioccolata: indolenti ma capaci e pronti a sopportare fatiche e strapazzi quando l'occasione se ne presenti: facili piuttosto alla contesa, ma che prolungano con gridi e discussioni, venendo difficilmente alle mani. Sopportano qualunque insolenza, qualunque osservazione si rivolga loro, ma guai a chi alzasse su loro una mano: sempre coperti, o meglio avvolti in un cencioso lenzuolo che gira attraverso alla cintura, e spingono su una spalla e alle volte fin sulla testa. Lo chiamano scemma: i benestanti lo portano bianco attraversato da una grossa riga scarlatta, ed allora è elegante e pittoresco quanto mai, ma il povero sopprime il rosso perchè più costoso, e lascia il bianco diventar tutt'altro colore per economizzare la lavatura, per cui perde quasi tutto il suo carattere. Marciano scalzi, rare volte con sandali: portano la lancia, se lo hanno un fucile, lo scudo in pelle da ipopotamo, spesso un rozzo spadone, quasi sempre una grossa clava che serve pei buoi: qualche anello con amuleti in pelle al braccio, alle volte qualche anello d'argento alle mani. I capelli generalmente rasi o corti, spesso le orecchie bucate e passate da un semplice filo annodato. Le abitazioni sono capanne conico-circolari costrutte con tutta la semplicit

Il respiro di Giorgi era appena sensibile: stavano tutti e due immobili, quando Giorgi riaprendo gli occhi barcollò, e Prinetti vide che la luce vi si era oramai spenta. Allora spaventato balzò in piedi per sostenergli la testa fra le mani, ma nel dubbio di fargli più male l'appoggiò nuovamente al muro, lasciandola piegare a poco a poco sulla spalla destra.

Camina, corri, vola! CRICCA. Ho tanto caminato, corso e volato per darvi la buona nuova, che avrei vinto il pallio; ma dove volete che corra, camini e voli? PANDOLFO. Trova Eugenio; e tu, che sai l'umor suo, disponilo ché contenti il voler di Guglielmo. CRICCA. Oh come gli amanti son presti a seguir i loro desidèri! PANDOLFO. Su presto, che fai? mena le mani.

Ma se per rendere Adriana tua schiava, tu adoperassi i mezzi usati con me, se dalle tue labbra uscisse una sola delle rivelazioni che a me ti compiaci ripetere per tormentarmi e minacciarmi, giuro che non uscirai vivo dalle mie mani, mi succeda poi quello che si voglia. Il suo accento, il suo gesto erano tali da spaventare chiunque altro si fosse trovato al posto di Diego.

Ed e' cadeva in ginocchio innanzi a lei, innalzando verso lei le sue mani supplichevoli. Il momento era decisivo. Dio pronunziava la sentenza. Principe sclamò Maud, vedendo i lineamenti di suo marito alterarsi rapidamente calmatevi. Non vi fate guadagnare, sopraffare da un'emozione fatale. Voi guarirete. Dio mi ascolter

Dopo un movimento di dispetto, gettò questa lettera in un canto. Il suo interesse era per le prime, per quella Elvira appassionata che non nascondeva il suo nome, che lo ostentava invece nella franchezza prepotente del vero amore. Adagino, con pazienza, riusciva a metterle insieme, le mani frattanto le tremavano e la sua testa era in fiamme.

Ogni sera tornava con le tasche e le mani traboccanti di volumi, e con un mazzolino di fiori per farseli perdonare. L’edizione rara, l’esemplare unico: ebbrezze.

, mamma, . Ella aveva sorriso. Colle mani tremanti cercò la testa di suo figlio e gli accarezzò i capelli brizzolati, con una lunga carezza, come avrebbe fatto una madre al più tenero fanciulletto. Suonano laggiù.... suonano. Per poco ancora li sentirò. Forse domani sar

Oh mani belle, oh mani bianche e pure come ostie in sacramento, dolci a li afflitti, prodighe, regali meglio che a' tempi gai de l'avventure! Oh mani che il cruento cuor nostro ignavo e le piaghe mortali e tutti i nostri mali con infinita carit