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Aggiornato: 3 giugno 2025


grazioso mi fia se mi contenti del nome tuo e de la vostra sorte>>. Ond'ella, pronta e con occhi ridenti: <<La nostra carita` non serra porte a giusta voglia, se non come quella che vuol simile a se' tutta sua corte. I' fui nel mondo vergine sorella; e se la mente tua ben se' riguarda, non mi ti celera` l'esser piu` bella,

Tutto era smania e senso animalesco in tutte le stagion senza riparo; erano sempre in moto al caldo e al fresco i corpi e il vuoto di Lucrezio Caro. Non v'era distinzion dal fico al pesco; l'esser ognor giuvenca, ognor somaro; e l'imitare i piú bestiali ed empi era detto «aver l'anima» in que' tempi.

Gli sguardi tuoi troppo erano lascivi, gli atti senza modestia, i baci troppo affettuosi, anzi basciandola le mordevi tal volta le labbra. Ma perché ingannar gli amici cosí vestito da donna? AMASIO. Anzi per ingannar gl'inimici.... Ma accioché sii consapevole del tutto e sappi dove aiutarmi, io ti dirò in somma tutto l'esser mio.

Nei grandi rivolgimenti nazionali è concesso, se conseguenza di convincimento, l'essere ostili, non l'esser tiepidi.

Or dunque piú alto e non basso adora, ché l'esser mio fu solo in tuo servigio. Mira come ascendendo passo passo, senza mai far in lunga via dimora, di miei cavalli tempro 'l vestigio, che l'ampia rota, ove tornando passo, non unqua vario e lasso, finir a la prescritta meta deggio.

PANFAGO. Se volete vendicarvi, bisogna prestezza e piú fare che dire, anzi il dire e il fare sia in un medesimo tempo: io vi aiuterò col consiglio e con l'esser a parte d'ogni fatica. DOTTORE. Assaltiamgli all'improvviso; ché essendo Pirino temerario ed audace ne' piaceri, sará timido nelle avversitá, ché sempre sogliono essere temeritá e paura in un medesimo soggetto.

<<Quel dolce pome che per tanti rami cercando va la cura de' mortali, oggi porra` in pace le tue fami>>. Virgilio inverso me queste cotali parole uso`; e mai non furo strenne che fosser di piacere a queste iguali. Tanto voler sopra voler mi venne de l'esser su`, ch'ad ogne passo poi al volo mi sentia crescer le penne.

Se dir volessi a mille e mille lingue, se por in carte a mille e mille penne, col senno ch'ogni groppo ci distingue, dramma del sommo ben ch'allor mi venne, dapoi che l'alta donna con le pingue di sdegno gote al ciel spiegò le penne, direi che tra' mortali l'esser mio saria non d'uomo anzi terrestre Dio.

Quel conio, che ad un principe non costa un quarto di pezza da otto, ad un falsario costa spesse volte quattro e sei doppie: perché chi serve alla zecca pubblica non azzarda la vita, e riceve quel solo prezzo ch'è proporzionato alla fatica; ma, se un artefice ha da fabbricar conii di nascosto con pericolo di tutto l'esser suo, non si lascia persuadere che a forza di molto oro.

«O anima». Qui cominciano le parole, le quali Virgilio dice essergli state dette da questa donna, nelle quali la donna, con tre commendazioni di Virgilio, si sforza di farlosi benivolo ed ubbidiente, dicendo primieramente: «cortese», il che in qualunque, quantunque eccellente uomo e onorevole, titolo è da disiderare, percioché in ciascuno nostro atto è laudevole cosa l'esser cortese; quantunque molti vogliano che ad altro non si riferisca l'esser cortese, se non nel donare il suo ad altrui; «mantovana», il che la donna dice per mostrare che ella il conosca, e a lui voglia dire e dica, e non ad un altro; «La cui fama nel mondo ancora dura», cioè persevera.

Parola Del Giorno

fuligginosa

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