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Sotto la pupilla immobile, grave, severa del Galli, gli era mancata la voce; sulla fronte gli spuntavano, rilucevano spesse e minute le goccioline di sudore: quando l'altro, finalmente, gli levò gli occhi di dosso per mettersi a leggere l'articolo, respirò, riprese fiato.

Chiamalo ancora Dite nel preallegato libro, dove dice: Perque domos Ditis vacuas, et inania regna. Ed è cosí chiamato dal suo re, il quale da' poeti è chiamato Dite, cioè ricco e abbondante; percioché in questo luogo grandissima moltitudine d'anime discendono sempre. Nominalo similmente Orco nel libro spesse volte allegato, dove scrive: Vestibulum ante ipsum, primisque in faucibus Orci.

L'egoismo dei poveri fanulloni, senza pudore, che privano perciò, spesse volte di soccorso i poveri buoni e fieri; fieri perchè preferiscono soffocare fra quattro mura, la loro incolpevole miseria. = Chi ha costituita la seconda categoria?

92 Entra nel folto bosco, ove più spesse l'ombrose frasche e più intricate vede; ma Frontin prima al tutto sciolto messe da lontano, e libert

Fer la citta` sovra quell'ossa morte; e per colei che 'l loco prima elesse, Mantua l'appellar sanz'altra sorte. Gia` fuor le genti sue dentro piu` spesse, prima che la mattia da Casalodi da Pinamonte inganno ricevesse. Pero` t'assenno che, se tu mai odi originar la mia terra altrimenti, la verita` nulla menzogna frodi>>.

Seguiva Nora, sempre silenzioso, a testa bassa, tagliando, spezzando d'un colpo, col bastoncino, le erbe, i fiori e i ramoscelli più alti. Quando ebbero raggiunto la piccola stradetta fra le due rive spesse di ontani, Nora si fermò un momento per respirare, all'ombra: poi ripresero il cammino.... l'uno a fianco dell'altro. Anche Nora, adesso, taceva; era diventata pensierosa.

E se ti paresse che Io ti manifestasse spesse volte i difecti altrui, se tu non vedi che ella sia expressa revelazione, come decto t'ho, none il dire in particulare, ma actienti a la parte piú sicura, acciò che fuga lo inganno e la malizia del dimonio.

Hottelo decto, acciò che tu e gli altri servi miei andiate dietro a la virtú per amore di me, e none a veruna altra cosa. Tucti questi inganni e pericoli può ricevare e spesse volte ricevono coloro che sonno ne l'amore imperfecto, cioè d'amare me per rispecto del dono e non di me che do.

Eglino infermavano, cioè facendosi infermi con quegli che erano infermi; cioè che spesse volte per non confóndare loro di disperazione, e per dar lo' piú larghezza di manifestare la loro infermitá, davano vista, dicendo: Io so' infermo con teco insieme. Cioè che, per l'amore che essi avevano, portavano maggiore pena essi che la davano, che coloro che la ricevevano.

APOLLIONE. Ogniun crede facilmente quel che desia: il desiderio immenso di trovar mio fratello me lo fe' subito credere. PANURGO. Deh, Apollione mio caro, non mi raffiguri tu ancora? ha potuto tanto l'assenza ch'abbi posto in oblio la mia conoscenza? GERASTO. Oh, vedete come piange, vedete che lagrime spesse! NARTICOFORO. Se fusse donna, non arebbe cosí le lagrime a sua posta.