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Aggiornato: 26 giugno 2025


Il cielo, la lingua, le produzioni della Valtellina e dei contadi son quelle della Lombardia ed alla Lombardia erano state sempre unite, obbedendo nell'ecclesiastico ai vescovi di Como, nel civile, ai duchi di Milano. Ma quando questi s'infiacchirono col separare la causa loro da quella dei popoli, la lasciarono invadere da stranieri. I Grigioni, non appena assicurata la libert

L'idea dell'Impero, Impero internazionale, astratto ed ideale, si era indebolita, mancandole una base nazionale; rifiorì subito e prosperò invece appena potè appoggiarsi alla nazione tedesca. Passarono tre secoli da Ottone I alla caduta degli Hohenstaufen, nel qual tempo la Germania si alzò ad un universale dominio. Sotto gli Ottoni la Chiesa dovette inchinarsi alla potenza imperiale. I papi furono, come i vescovi di tutto l'Impero, nominati dagl'Imperatori che si erano arrogati il diritto della loro scelta. Grande fu la potenza della dinastia Franca: sotto Arrigo III l'Impero toccò l'apice della potenza. Ricadde poi per la debolezza dell'infelice Arrigo IV. Le cause di questo fatto sono molteplici, ma due fra di esse sono essenziali: il movimento dell'aristocrazia feudale tedesca e la riforma gerarchica della Chiesa, compiuta dal grande pontefice Ildebrando. L'Impero si era completamente feudalizzato; l'aristocrazia dei conti e dei duchi cresciuta in potenza si era arrogata il diritto dell'elezione imperiale, e lo stesso aveva fatto la nobilt

Vannoti a sangue quelle principesse che sono incinte pria che sieno spose, e si maritan poi per interesse co' duchi che non san di queste cose? poi vanno a partorir Filosofesse a Roma, e fan le faccende nascose, acciò il marito non veda la prole, e si battezzi un tristo, s'ei si duole?

Le filosofe sue bello è vedere colme di passioni e debolezze, tradir le dame i duchi, e per dovere far le ruffiane ed altre gentilezze, e far le spie di dietro le portiere co' birri a lato, acciò si raccapezze un che fu ladro un tempo, e in tal maniera dire: Egli è quello, e mandarlo in galera. Dico che provan lor dottrine strane filosofe e duchesse le puttane.

E affermava quindi che l'unione, di cui aveva tenuto antecedentemente parola, doveva consistere in un'associazione di pensiero e di azione del popolo italiano, la quale avesse per oggetto di abbattere i duchi, i granduchi, i re e il papa come nemici naturali dell'indipendenza italiana, e di scacciare lo straniero coi mezzi e colle forze che allora erano nelle mani di quei granduchi, di quei re e di quel papa.

Una settimana dipoi, costui lasciavasi vedere di nuovo; rimaneva colle due donne più lungo tempo, e menava buone tutte le ragioni che ripetevagli la Teresa; profferendosi a servirla dove potesse, per via delle tante conoscenze ch'egli vantava, di duchi, di conti, di marchesi, de' primi negozianti, e banchieri. E così egli soggiogò del tutto il cuore della onesta donna. La quale gi

Quindi, la prima opera di Carlomagno fu sempre tôr di mezzo i duchi che rimanevano potenti, dividere i loro territori in parecchi gau o pagi o comitati sotto altrettanti conti dipendenti direttamente dal re, ma giudice sommo ciascuno nel proprio comitato, e capitano dell'eribanno o raccolta degli arimanni viventi in esso.

Il re Ferdinando concupì la gloria di conquistatore; solo voleva conquistare a man salva, però quando seppe sgombra la frontiera pel richiamo della milizia a Roma si attentava allungare il passo oltre il confine Romano: secondo la natura speciosa di lui lo precedeva un proclama col quale mostrando le granfie rattratte diceva avere speranza di non essere costretto ad usare le armi per restaurare il supremo Gerarca della Chiesa; varcò il confino in compagnia, chi dice di 12, e chi di 15 mila uomini; gli stavano attorno principi, duchi, ministri, e perfino monsignor Giraud per ripigliare il possesso in nome del Papa, delle provincie ripurgate con la spada di Ferdinando re, il quale messa la gente alle stanze tra Velletri e Albano, l

Questa a sua volta lo tenne, quantunque agognato, e per due anni anche carpito dai duchi di Savoia, fino al giorno della ingloriosa sua morte. Vedete mo' quante vicende in quattro palmi di terra! Ma altri luoghi d'Italia ebbero peggio, e per le divisioni dei popoli, e per le gare dei maggiorenti; donde le ambizioni dei condottieri, le male arti dei principi e le armi straniere in casa nostra.

Non compatiamo mai i potenti, che mal usarono la potenza. E sopratutto poi, giustizia eguale per tutti. I tre duchi potentissimi fin da' longobardi, Friuli, Spoleto e Benevento, eran rimasti tali sotto a' Carolingi.

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