Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !

Aggiornato: 8 maggio 2025


Ed ella vinse di nuovo in mare ed in terra, e compiè la conquista di Sicilia; e allora fece pace, escludendo la rivale dall'isola. La quale fu poi la prima che ella governasse come vinta, a «provincia», cioè con un pretore che signoreggiava cittá e principi governanti in apparenza.

Appena usciti dal Pampus, si volge a sinistra e si passa a breve distanza dall'isola di Marken.

Un'altra disposizione legislativa toccava delle fame imposte e delle fame usurpate; proponeva pene pei letterati funamboli; condannava a perpetuo bando dall'isola i poeti che si fossero attentati a dar lettura dei loro versi a qualche infelice costretto a subire questa violenza, e vietava finalmente la rappresentazione del dramma e della tragedia considerate come le più ridicole parodie del dolore e delle sciagure umane.

La ritirata cominciava senza meta e senza scopo. Perchè salvarsi? Dove salvarsi? La desolazione della campagna, eterna come Roma, avvolgeva la disperazione di quelle ultime ore. Solo Garibaldi alzava la fronte sul deserto e lo dominava colla sicurezza di chi scruta oltre i suoi confini nelle terre che lo attendono. Roma era presa, ma l'Italia poteva sollevarsi ancora. Perchè la ritirata da Roma non sarebbe un ritorno dall'isola d'Elba? Il numero dei soldati non montava, giacchè il popolo è senza numero, e dai monti, dalle valli, dalle pianure che vanno a bagnarsi nelle paludi, dalle citt

Al primo spuntare dell'alba vicina, il Fossano ripartiva, per quel giorno soltanto, dall'isola di San Giulio, giacchè, come aveva detto la notte prima a Valenzia, doveva recarsi ancora alla rocca d'Angera dov'era il duca Galeazzo, per prendere licenza da lui, e ottenere il permesso di vivere lontano dalla corte milanese. Si salutarono i due sposi, dicendosi a vicenda.

Mentre il capitano mi faceva questo discorso, il bastimento entrava nel canale di Keete che divide l'isola di Tholen dall'isola di Schouwen, famoso per il guado che vi fecero gli Spagnuoli nel 1575 com'è famoso il braccio orientale della Schelda per il guado del 1572. Tutta la Zelanda è piena di memorie di quella guerra. Questo piccolo arcipelago di sabbia, mezzo sepolto nel mare, per le particolari corrispondenze che vi riteneva Guglielmo d'Orange, antico signore di molte terre nelle isole, e per gl'impedimenti d'ogni natura che opponeva agl'invasori, era il focolare della guerra e dell'eresia, e il Duca d'Alba smaniava d'impadronirsene. Quindi seguirono su quelle rive delle lotte accanite, che riunivano tutti gli orrori delle battaglie di terra e delle battaglie di mare. I soldati guadavano i canali di notte, stretti gli uni agli altri, coll'acqua alla gola, minacciati dalla marea, flagellati dalla pioggia, fulminati dalle rive; i cavalli e le artiglierie affondavano nel fango; i feriti eran travolti dalla corrente o sepolti vivi nelle fitte; l'aria suonava di voci tedesche, spagnuole, italiane, fiamminghe, vallone, le fiaccole illuminavano qua e l

«Quando Napoleone dall'isola d'Elba sbarcò nel golfo di Iuan ai 5 marzo 1815, per riprendere l'impero della Francia, il maresciallo Ney fu scelto dal re Luigi XVIII per tagliare la via della capitale all'insensato perturbatore della pubblica quieteNey, impotente a trattenere le onde del mare, tornò alla causa di Napoleone.

Per questo ci separiamo dall'isola del ferro col grido di Porsenna: «Non più spade lancie, ma industria ed agricoltura, e non più sacrifici umani a nessun idolo». San Marco di Firenze.

La censura seconda, ch'è pure l'ultima, cade sopra la chiusa del poema: i Cristiani vanno con Amedeo al tempio a render grazie all'Altissimo Iddio per vedersi liberati dal pericolo; benchè i Turchi o non siano ancora partiti dall'isola, o si trovino sulle navi vicino a Rodi. E bene osserva il Cav. d'Urfè che la vicinanza d'un nemico potente mantenendo il pensiero del pericolo, non lascia luogo ad allegrezza intera e sicura; e che perciò si doveva descrivere in primo luogo la tempesta che fece perire le navi co' Turchi fuggitivi, e poi condurre i duci, i soldati e il popolo tutto a ringraziare di tanto favore il Dio degli eserciti. Questa censura è lodevole, non solamente per la ragione addotta dal Francese, ma per quest'altra, che chiudendosi il poema col naufragio de' nemici, il fine ha una certa tristezza, che lascia una sensazione dolorosa negli animi gentili; dove al contrario, affondate le navi, perduti con esse i Turchi assalitori, viene il canto di grazie, l'allegrezza della vittoria, la sicurt

Il Sismondi nella Istoria delle repubbliche italiane, tom. II, cap. 7, afferma, che sotto la dominazione di Carlo I, i baroni siciliani malcontenti furono spogliati e oppressi, ma tutti presi, tutti cacciati dall'isola; e che i Francesi facean soggiorno nelle citt

Parola Del Giorno

gettatesi

Altri Alla Ricerca