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Aggiornato: 28 giugno 2025
Continua.. Molte leggi buone fece Augusto per tutto ciò, e per restituir la pace e i costumi. Ma il peggior danno fatto da Augusto alla patria fu il non aver esso dato nome o almen forma sincera di regno allo Stato, come avea voluto Cesare; l'averlo lasciato non repubblica e non principato finito, il non avere insomma osato far legge di successione.
Tutto ciò, nello spirito di Roberta, aveva prodotto un'eco lenta, che saliva a poco a poco, ma tenace e prolungata; così come gli indizii dell'amore di Cesare per Emilia erano stati torpidi a collegarsi nello spirito di lei, e poi a poco a poco le si erano svelati agli occhi della mente con una logica sicura. E alla sua ammirazione anche la conquista d'Emilia giungeva quale argomento.
Emilia! sclamò Cesare balzando in piedi. Che cosa ho fatto? Perchè mi parlate così aspramente? Dov'è il vostro amore? Che significa ciò? Oh, non chiedetemi! proruppe la donna, cedendo alla nervosa tensione e singhiozzando. Non chiedetemi nulla, non so nulla, non potrei rispondere!... Tutta la mia esistenza è avvelenata; io non mi riconosco.... Soffro, soffro, soffro!
Tiberio aveva ventitrè anni, ma sembrava più attempato. Portava tutta la barba, quel primo getto della giovinezza, soffice e vellutato, che s'imbeve di sole e corrusca di quel color d'oro tanto caro a Tiziano cui ammiriamo nel ritratto di Carlo V. Aveva occhi verdi, ma vivi, ciò che ne faceva scomparire la fredda ferocia; la pelle bianca lenticchiata, ciò che toglieva alla sua costituzione i sintomi della debolezza. I suoi lineamenti erano belli, somiglianti a quelli di Cesare Borgia. Era alto e ben proporzionato, ciò che aumentava l'eleganza del suo portamento e delle sue maniere. La sua solennit
I più grandi uomini, che conchiusero o iniziarono le più grandi epoche, soccombettero nelle più disperate tragedie, Mosè morì sul Tabor, Cesare sotto il pugnale di Bruto, Alessandro nelle acque del Cidno: Colombo, che scopre l'America, ne ritorna carico di catene, il rogo brucia quasi tutti coloro che agitano nelle tenebre la fiaccola del pensiero, il trionfo è negato a tutti quelli che vincono nel campo dell'idea.
L'odio, l'odio solo, l'odio fremeva nell'anima di Cesare, quanto più sentiva tenerezza e dolore per l'amante disperata; l'odio arrivava a fargli rammaricare d'aver più volte soggiogato l'impulso che lo spingeva contro la fanciulla, a fargli rammaricare di non averla martirizzata di spavento, egli che con una parola avrebbe potuto ucciderla!
CONSIGLIO DI STATO: I. Consiglio legislativo: DE BERNARDI Stefano presidente MAESTRI Giovanni BAZZETTA Giovanni SANFERMO Rocco D'ADDA Febo BARGNANI Cesare M
Scambiate appena alcune parole con Emilio, il fratello di Matilde, come soleva, offrì dei sigari e aprì la cassetta. Il domestico raddoppiò di ardore nell'agitare lo strofinaccio. Ah, ah! sclamò Cesare che si accorse della sparizione dei migliori sigari. Qui c'è stato un leva ejus... Battista, sapresti darmene notizia? Il domestico voltò verso il padrone una faccia stupidamente franca e sicura.
Oh queste umiliazioni, queste ingiurie, questa solitudine! Lo accascia tanto. Un uomo, vestito poveramente, entra nel palazzo e lo avvicina. Cesare. Un pugno di fedeli è deciso di salvarti. Di fedeli? Vi erano adunque ancora degli uomini che gli erano rimasti fedeli? Tutti lo avevano abbandonato. Respira. Salvatemi!
e sotto l'ombra de le sacre penne governo` 'l mondo li` di mano in mano, e, si` cangiando, in su la mia pervenne. Cesare fui e son Iustiniano, che, per voler del primo amor ch'i' sento, d'entro le leggi trassi il troppo e 'l vano. E prima ch'io a l'ovra fossi attento, una natura in Cristo esser, non piue, credea, e di tal fede era contento;
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