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Si faceva buio nel salotto: la conversazione fra i tre durava sempre: Diana studiava Adolfo e la principessa: cercava dar un significato, non solo alle parole da lor pronunziate, ma alla inflessione onde erano pronunziate. A un tratto, udirono un gran rumore nell'anticamera: servi che parlavano insieme: alzavano la voce: qualche cosa di molto grave dovea esser accaduto.

Porta di Termini, ad esempio, prolungandosi quanto l’androne sottostante alla Congregazione della Pace, di giorno era popolata di ciabattini, ma di sera, essendo al buio, diventava rifugio di malviventi. Porta S. Antonino di Vicari formava un lungo tratto di via coperta, che era un orrore.

La povera donna radunava nel buio i fantasmi del suo passato, andava raccogliendo gli atomi in un caos vertiginoso per comporli a forme note tutto ciò senza coscienza; rivedeva Leonardo come la prima volta gli era apparso, indifferente e cortese, poi galante, poi assiduo, poi fidanzato, sposo, marito e di nuovo annoiato, freddo, indocile al giogo della famiglia, e finalmente cieco, pentito... e seguendo come trasognata i quadri di questa visione, parevale d'udire un martello assiduo; era il suo povero cuore in tumulto. Quanto tempo durò quella visione? Un baleno. All'improvviso sentì tremar forte il braccio di Leonardo e la mano di lui avvinghiarsi alla propria; strinse vie più gli occhi e le labbra, si sprofondò più addentro nel caos che le si apriva dinanzi.... ancora uno di quegli istanti che contano per anni nell'eternit

La voce di Mortella. Salvestra! Salvestra! La Salvestra. Eccomi, sono qui, sono qui, signorina. La voce di Mortella. Ah, chi m’ha legata? È una voce di sgomento, una voce d’ambascia, ancóra appresa nel buio del sonno. La Salvestra. Non mi sono mossa, non mi sono mossa. La voce di Mortella. Ah, chi piangeva su me?

La famiglia Bollati decise di rimanere in campagna finchè fosse allestito alla meglio il secondo piano del palazzo. Con altre parole, si rinunziava a tornare a Venezia prima del San Martino di quell'anno 1845. Quei sette mesi di villeggiatura forzata invecchiarono la contessa Chiaretta di sette anni. Sempre chiusa fra quattro muri, sempre al buio, ella non faceva che lamentarsi da mattina a sera. Rimpiangeva il suo salottino di citt

Passò alla finestra e aprì le invetriate, per poter spalancare le persiane. Una raffica di vento freddo entrò nella stanza. Di fuori il buio era ancora perfetto; il cielo gravido di nubi; il lastrico coperto di un alto strato di neve candida; le vie deserte. Per il momento non nevicava.

Fattosi buio, due dei nostri servi ci fanno una pantomima fingendo lo sciacal inseguito dal leone: per imitare questo ultimo un ragazzotto si avvolse in quattro cenci, si aggiustò sul capo una pelle in modo da far cadere i due orecchioni e si prese in bocca due bastoncini che accesi all'altro estremo fingevano gli occhi, ed imitando il passo e il grave respirare del re degli animali, percorreva il campo inseguendo il povero cane selvatico che per paura abbajava.

Non so, mamma! C'è un gran buio nel mio spirito. L'orgoglio mi acceca tuttavia. Non so rassegnarmi a non essere niente nel mondo, pur avendo un altissimo concetto di quel che vi vorrei essere. Sarò un infelice, mamma; lo sento. Non mi consolerò mai della mia miseria rimpetto allo splendore di quel sogno! Se avessi, come te, la fortuna, di credere in Dio, andrei a chiudermi in una Certosa, a vivervi la lunga agonia della preghiera e del silenzio; ma la mia mente non può credere.... Mai, come in questo momento, io non ho compreso la terribile verit

Montammo a cavallo, e ci mettemmo in cammino verso casa, accompagnati da uno stuolo di servi del gran vizir, ognuno dei quali portava una grande lanterna. Era buio fitto e pioveva a rovescio. Non si può immaginare lo strano effetto di quella lunghissima cavalcata, di quelle lanterne, di quella turba di gente armata e incappucciata, di quello scalpitìo assordante, di quel frastuono di grida selvaggie, per quel labirinto di strade anguste e di passaggi coperti, in mezzo al profondo silenzio della citt

La sera, quando la mia famiglia è raccolta intorno al fuoco, e tutti ridono e lavorano, io penso col cuore stretto che tu sei sola nella tua stanza, forse al freddo e al buio, perchè la legna e l'olio sono rincarati.