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Aggiornato: 25 giugno 2025
Quattro muri chiudono un rozzo altare davanti a cui una povera lampada arde della fede di tanti cuori. La scienza non è mai salita fin lassù, e il dubbio, se mai vi passa stanco e perduto, si arresta volentieri a riposare sulla porta.
Il piumato si arresta e domanda in un pessimo italiano, irto di vocaboli spagnoli. Quale è la via che conduce lassù? ed addita col frustino il castello in costruzione. Non lo so! risponde con scherno. Sentiva di odiare quell'uomo, il quale veniva ad istallarsi, come dominatore, in mezzo a loro. Non gli avrebbe indicato la via che conduce lassù. Ad un suo nemico; ad uno di quegli spagnoli superbi?
Per nessuna forza il Mondo si arresta, ma procede invece, senza tregua, turbinoso, imperterrito. Il Mondo cammina, cammina.... Si rinnova, si riproduce, si trasforma ad ogni ora del dì e della notte.... Procede col sereno e colla pioggia, col caldo e col gelo, collo scirocco, col vento, col turbine, durante la calma e durante la tempesta, e sfida perfino la potenza del mare. Il mondo cammina dunque sempre tanto nella prospera, che nell'avversa fortuna. Egli oblia il passato, guarda con indifferenza il presente, e cerca ansioso l'avvenire. E guai se così non fosse! Guai se dopo un disastro, una strage, una ingiustizia, una battaglia perduta, una pena morale un disinganno, un'epidemia struggitrice delle vite umane, un incendio, una innondazione, una carestia, tutto il mondo si abbandonasse all'abbattimento, all'inazione, all'inedia.... Il mondo invece passa indifferente, con coraggiosa calma, dinnanzi al piacere ed all'angoscia, dinnanzi alla vita ed alla morte. La Scienza, le Arti, i mestieri, gli Uffici, le Feste, i Teatri, i balli, il travaglio dei campi, i riti, la salute e l'infermit
Ma supponi nel cuore della donna che tu amavi; e chi era morto; e chi era scomparso... tutto questo, sai? non è stata mica una burla per me, come a te pare! Belcredi. Ma no, io non dico questo, scusa! Io dico dopo! Enrico IV. Ah sì? Dopo? Un giorno... Si arresta e si volge al dottore. Caso interessantissimo, dottore! Studiatemi, studiatemi bene!
È confuso, incerto sul partito da appigliarsi, allorquando una carta segnata di rosso che stretta tiene il morto fra le mani attira la di lui attenzione. Fa per impadronirsene ma un senso di ribrezzo e fors'anco di timore lo arresta; mal si sa risolvere, finalmente la curiosit
Giana! Giana! Rapidissima, la donna si risolleva e mette il piede su l’arme rimasta a terra, nascondendola. Così, diritta, attende in silenzio. Gherardo Ismera s’avanza, sta per salire i gradi; e ancora lo scuro della sera l’inganna, che egli ripete per la terza volta il nome. Giana! Scorgendo la donna su la terrazza, ha un sussulto improvviso e si arresta. Costanza. Non è Giana qui.
Io credeva, mormora il poveretto abbassando la terribile canna, io credeva che tutti i padroni....» E scostandosi dal mio letto, mortificato, confuso, col pianto negli occhi, Gianbarba si avvia per uscire; ma al momento di varcare la soglia, si arresta, torna indietro, e con voce interrotta dai singulti mi dice: «io sono un po' duro di testa.... lo so... è il mio solo difetto.... Converr
Passerò io per la campagna romana senza gittarvi sopra uno sguardo di pittore, o di poeta? Le pagine immortali del Byron, del Goëthe, della Staël, del Montaigne, e di altri famosi antichi e moderni scrittori mi sbigottiscono forse? Oh! l'ala della immaginazione percuotendo contro i ferri della carcere si rompe, e gronda sangue. La musa, vergine mite, si arresta sul limitare della casa dei sospiri, e torce altrove lo sguardo. Levando gli occhi in alto io non incontro più la casta faccia delle stelle, che versano su l'anima luce, amore, e poesia. I campi aperti e il sole mi tornano alla mente affaticata dalla empia virtù della prigione, come le immagini dei ruscelletti del Casentino tormentavano maestro Adamo condannato a perpetua sete nello inferno . Ma dalle mani di Dio escono spiriti tranquilli, che, a guisa di lago, compiaccionsi riflettere nella limpida superficie le sponde floride, i colli cerulei, i bianchi casolari, la parrocchia, il campanile, le croci del camposanto di campagna, le gioie, insomma, di coloro che nascono inosservati come le foglie di aprile, e muoiono inosservati come le foglie di autunno. Ogni soffio leggiero da cima in fondo gli scompiglia, e la pace, rimane in essi sconvolta con la dolce armonìa. Altri poi, senza requie commossi, amano fare specchio di se alla faccia di Dio divampante fra i fulmini come l'oceano in tempesta: si nutriscono di procelle, e le corde di ferro delle loro arpe eolie non rendono suono se non le scuote il fulmine. Ora, quando pure la sventura non avesse inaridito il mio spirito come fa il sole della erba dei campi; quando pure il mio spirito non avesse rovesciata la sua fiaccola a guisa di genio al fianco di un sepolcro, perchè userei la sua forza ad evocare sopra le pianure antiche eserciti di combattenti, e agiterei con palpito nuovo i miei lettori sopra le vicende della pugna, e i pericoli di una gente, il cuore della quale cessò di palpitare da venti e più secoli? Perchè aprirei sommessamente le porte del tempio di Giano, di cui il cigolìo scuoteva un giorno le viscere della terra? Con qual consiglio popolerei la via sacra di carri, di cavalli, e di cavalieri armati lampeggianti ai raggi del sole? Perchè la ingombrerei di nuvole profumate, che si alzano dai turiboli d'oro, ( profumi, e vasi rapiti ) di sacerdoti, di vittime, e di re barbari incatenati? Perchè i nitriti di cavalli, e le grida dei cavalieri gi
Giudicheranno i posteri Qual fu Napoleone; Ciò che fin d'or si giudica È il secolo buffone. Che fai? ti arresta, o Clelia! Gi
«La giustizia considera gli atti, non le intenzioni. Si arresta chi ha commesso un crimine, non chi va a commetterlo. Ciò è giusto; però, se si arrestasse prima, il crimine non sarebbe commesso. Così, per essere troppo elementari, certe verit
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