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E sebbene il Wimpfen vedendo l'ostinata resistenza dei Savoiardi e dei Parmensi avesse mandato in aiuto la riserva, pure poco frutto ne riportava contro il bastione difeso dalla brava artiglieria e dalle valorose truppe di fanteria; sarebbero riusciti ad impadronirsene se Sommacampagna avesse potuto resistere. Ma come era possibile resistere mentre tre battaglioni combattevano arditamente per più ore contro tre brigate? E non sarebbero entrati in Sommacampagna neppure; ma gli Austriaci per venirne a capo, collocata una batteria di obici sull'altura del Santuario della Salute, fecero piovere nel paese tale una grandine di proiettili che i Piemontesi dovettero sloggiare e ripiegare assai ordinati sopra San Giorgio in Salice, nel qual luogo erasi gi

La Marzia è molto amata e stimata sul campo dei rompicolli; se il minimo barlume trasparisse dell'impresa nostra per impadronirsene, non solo sarebbero sterminati coloro che tentassero di rapirla, ma forse succederebbe la sorte stessa a quanti parteggiano per noi in Messina

«La Giovine Italia ha per doppio scopo di riunire la gioventù nella quale sta il nervo delle forze italiane sotto l'influenza d'uomini veramente rivoluzionari, onde, allo scoppiare del moto, non ricada sotto i primi che si presentano a impadronirsene, e di riunire in accordo per capi o rappresentanti tutte le diverse societ

È confuso, incerto sul partito da appigliarsi, allorquando una carta segnata di rosso che stretta tiene il morto fra le mani attira la di lui attenzione. Fa per impadronirsene ma un senso di ribrezzo e fors'anco di timore lo arresta; mal si sa risolvere, finalmente la curiosit

La vecchia fortezza non ebbe mai, del resto, un importanza strategica. Fu soltanto destinata a tenere in freno i cittadini. Le truppe piemontesi poterono avvicinarvisi da ogni lato e impadronirsene senza ostacoli, resistenza da parte della sua guarnigione. Non si sa bene che cosa si eriger

Talamone, nel tempo della visita dei Mille, aveva un povero forte, poveramente armato, comandato da un ufficiale e da pochi veterani. I Mille avrebbero trovato cosa facile impadronirsene, anche scalandolo. Ma non sembrò conveniente, perchè si sarebbe fatto del chiasso, e poi non s'era certi di trovare in quel sito quanto abbisognava, mentre nel vicino S. Stefano, ove esisteva altro forte ed un battaglione di bersaglieri, v'erano più probabilit

Allora, veduto l'amico ansante sotto al fascino di quella cifra, parlò chiaro: voleva impadronirsene a ogni costo, chiedeva il suo aiuto, avrebbero diviso, s'intendeva.

Così facemmo. Base dell'azione dovevano essere le provincie Sarde. Forti di mezzi, d'armi ordinate, d'influenza morale e d'abitudini di disciplina che avrebbero fruttato a qualunque riuscisse a impadronirsene, gli Stati Sardi avevano due punti strategici d'alta importanza, Alessandria e Genova; ed erano appunto quelli pei quali eravamo più potenti d'affiliazioni. Un moto nel Centro, più agevole forse, non offriva appoggio di forze reali e non avrebbe suscitato l'entusiasmo di tutta l'Italia. D'altra parte, io era certo che al primo annunzio del moto, l'Austria avrebbe occupato, coll'assenso di Carlo Alberto, il Piemonte e resa quindi impossibile ogni azione diretta o rapida sulla Lombardia, nella quale io aveva fin d'allora fede grandissima. D'un moto in Napoli e delle norme colle quali procederebbe non potevamo, mercè la semi-indipendenza nella quale si stavano gli elementi coi quali eravamo in contatto, non potevamo starci mallevadori. E inoltre, il convertire ciò che deve essere riserva in centro del moto, non mi sembrava, checchè dicessero i militari, buona strategìa di rivoluzione. Movendo in Napoli, noi non eravamo certi che per invasione degli insorti o per altra via, il moto si sarebbe diffuso rapidamente all'altre parti d'Italia; e io temeva la tendenza pur troppo naturale in tutti i paesi ad aspettare lo sviluppo d'ogni moto che s'operi dietro ad essi, e sognare disegni dottamente complessi d'insurrezione quando il nemico assalitore e respinto può collocarsi tra due forze ostili e vedersi staccato dalla sua base. Di pretesti siffatti all'inerzia, suggeriti ed accettati con arte profonda e sempre fatale alle insurrezioni, erano frequenti nel passato gli esempî. Una insurrezione nel Mezzogiorno non scemava un solo dei pericoli che le insurrezioni del Centro e del Settentrione avrebbero dovuto affrontare; un moto in Piemonte salvava invece dal primo urto dell'armi straniere Mezzogiorno e Centro ad un tempo. Battuti in Piemonte potevamo appoggiarci su quel terreno come su potente riserva. Poi e questa è ragione ch'io riteneva importante, comechè poco intelligibile a quanti non vedono in una rivoluzione che un problema di strategia regolare ogni rivoluzione operata in un popolo addormentato da secoli sviluppa vulcanicamente tremende le forze latenti ch'essa possiede se provocata e sollecitata da pericoli che possono riescirle mortali, intorpidisce e si consuma nel sonno e nelle illusioni se abbandonata a stessa e secura. Il nostro nemico era l'Austria. Bisognava cacciarle il guanto dai primi giorni, fidare nella Lombardia e assalirla invece di aspettarne gli assalti. L'entusiasmo della guerra allo straniero, abborrito da tutti com'era, avrebbe sopito ogni interno dissidio e fondato l'Unit

La regione, montuosa a sinistra, è quasi deserta; di quando in quando appare un'antica torre medioevale, come quella di Monte Negro, od un dirupato castello come quello di Santo Padre. Si arriva sopra un'altura che divide le acque del Liri da quelle del Melfa e si passa in vicinanza di Fontana e di Arce, senza però toccarle. Quest'ultimo borgo ha veramente l'aspetto di una fortezza inespugnabile e tale infatti fu ritenuta durante il medio evo; però fin lassù riuscirono ad arrampicarsi e ad impadronirsene i Provenzali di Carlo d'Angiò così agilmente come gli zuavi dei nostri tempi. La caduta di Arce sgomentò tutte le citt

La serva padrona. E quale era questo metodo unico? Quali attitudini, quali doti si richiedevano a impadronirsene, ad applicarlo? Le qualit