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Aggiornato: 3 maggio 2025
Credeva di avere la scienza infusa, e parlava a diritto e a rovescio d'arti liberali, di politica, di araldica, e d'ogni altra cosa che venisse in discorso. Diceva roba da chiodi della musica moderna, e sospirava i tempi beati del suo amico Paulucci, che sapeva mettere a segno i rompicolli. Tra tutte le sue ubbíe, la più grave era certamente quella di credersi un gran maestro di cerimonie, di guisa che taluni gli avevano imposto il soprannome di gran ciamberlano, e parecchie famiglie, pigliando la sua scienza sul sodo, lo consultavano sulle formalit
Ma se a Genova c'erano i più gran rompicolli di tutta Italia, se qui era il centro più temuto e più sospettosamente vigilato della rivoluzione, c'erano anche i più ostinati fautori dell'antico ordine di cose, e forse la più operosa officina della reazione.
Il loiolita, con tutta la malizia che gli conosciamo, aveva saputo adoperare tutti i mezzi e tutti gli stratagemmi di guerra in cui molti dei generali borbonici avrebbero desiderato di eguagliarlo. Egli disse tra sè: «Questi demonii di rompicolli, per argine che loro si opponga in Isernia, finiranno per superarlo: e questi cafoni, anche dopo d'aver distrutto la met
Il signor Basilio sta in traccia di due rompicolli che erano venuti appunto a guastare quelle uova che tu, prudentissima Eccellenza novella, credevi di aver collocate così bene. Ma per.... spiégati. Son qui, cascati come dalle nuvole, quei due malandrini antichi nostri compagnoni dell'osteria dei Tre Mori. Giovanni ed Alfredo? Appunto loro.
Corvo, il gesuita, il terribile agente della reazione clericale-borbonica, sdegnato prima contro i correligionari della camorra, e della bottega di Napoli, era poi sdegnatissimo contro i generali di Francesco II che con un immenso e brillante esercito, s'eran lasciati battere da un pugno di rompicolli.
Da Ravenna a San Leo v'è un bel tratto, e certo abbisognò il Lojolesco di tutta la sagace sua malizia, per condurre la nave a buon porto. Egli largheggiò non poco col cocchiere, acciocchè scansasse ogni sito pericoloso, massime poi coll'incontro dei rompicolli a camicia rossa, per i quali il fiuto squisito a trovare birbanti è tradizionale. La stessa prodigalit
La Marzia è molto amata e stimata sul campo dei rompicolli; se il minimo barlume trasparisse dell'impresa nostra per impadronirsene, non solo sarebbero sterminati coloro che tentassero di rapirla, ma forse succederebbe la sorte stessa a quanti parteggiano per noi in Messina.»
«Una volta eravamo tredici come gli apostoli» esclamò Tifone agli undici compagni, «e noi siamo stati ingannati da Cristo divenuto Giuda, poichè Talarico, il traditore, facea le funzioni di redentore tra di noi. Ed ora quel miserabile si è dato anima e corpo a questi eretici rompicolli». «Non te n'incaricare» rispondeva Agnello al capitano della camorra «un traditore, è meglio per noi si sia allontanato la causa del re nostro e della Religione trionfer
Nel sotterraneo a volte, che avea servito forse a Masaniello per riunirvi ed arringare i suoi bravi pescatori, forse in tempi non lontani ai carbonari, per ordire la trama che nel 21 dovea rovesciare il borbonismo, in quel sotterraneo riunivansi abitualmente centinaia dei caporioni della camorra, e com'è naturale, ai tempi andati, ove si trattava nientemeno che di annientare gli scomunicati rompicolli, le adunanze camorriste erano eseguite spesso, ma nel più profondo segreto, e nessun profano sotto qualunque titolo poteva assistere alle importanti riunioni.
« Ecco, esclama l'eminenza, in questi casi mai si deve facilitare, e se avessero seguito i miei consigli, non si sarebbero lasciati partire dalla Liguria quei rompicolli. Il serpe si schiaccia subito che comparisce. Il male si sana nel suo principio; cronico, diventa incurabile. «Tutti questi grandi politiconi volevan mangiar i rivoluzionari in insalata.
Parola Del Giorno
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