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Aggiornato: 8 giugno 2025
La si gettò all'indietro, si accasciò su sè medesima, gettò un grido di spavento disperato e con voce arrangolata dallo spasimo, esclamò: Misericordia! misericordia!... Oh abbiate compassione di me!...
D'improvviso un fremito l'agitò impallidì tanto da sembrare il marmo di Pigmalione che appena fatto donna ridivenisse statua, poi lentamente accosciandosi come chi si sente mancare le forze a poco a poco, cadde sulle ginocchia, frammezzo alle sue vesti, poi piegò adagio all'indietro, incrocicchiando le braccia sul seno e tirandosi addosso tutto quello che potè con un gesto d'estremo pudore.
Era caduta rovesciata all'indietro sulla sua seggiola. Credeva fosse quasi guarita... disse don Francesco. Ma che devo fare? Ah sì, mi rammento, il giorno che la sposai potei farla rinsensare soltanto col gettarle in viso dell'acqua; eccone l
Così, avvinti l'uno all'altra, Lalla camminando all'indietro, Giacomo accompagnandola un po' curvo, strascicando co' piedi, per ischivare le vesti, si avvicinarono ad un piccolo canapè e vi caddero insieme, a sedere.
Il signor Folengo, la cui testa cominciava a entrar nella penombra della camera, mentr'io rimaneva ancora in luce, colla finestra di contro si portò all'indietro col corpo, quasi prendesse la rincorsa, e giunse inaspettatamente alla conclusione, per esaurimento delle frasi magnifiche. Insomma, caro signor Sergio, io non ho che a finire come ho cominciato.
Ella nascose il volto fra le mani, si rovesciò all'indietro e pianse. Omar, che non riusciva a frenare egli pure le lagrime, la risollevò. Padrona, non disperarti così, non piangere. Tutto non è terminato ancora, diss'egli. Lo ritroveremo, te lo giuro, e più presto di quello che tu credi. Perchè illudermi, Omar? Non spero più; tutto è irremissibilmente perduto, tutto! tutto!
Nello stesso tempo i suoi occhi, fissi sul volto del nemico, videro i lineamenti di costui contrarsi, poi distendersi tosto, le labbra aprirsi e non mandare che un'esclamazione soffocata, ed un pallore di morte spargersi sulla fronte e sulle guancie dell'infelice. Carlo gettò un grido e spiccò un salto all'indietro, abbandonando la guardia della sua sciabola.
Ma Nancy ben sapeva che Carlo, per suo fratello, non avrebbe più fatto nulla, mai. Che cosa accadrebbe? Che ne sarebbe di loro? Essa guardò Aldo: era seduto nella poltrona a dondolo, la testa abbandonata all'indietro e gli occhi rivolti al cielo.
Il destriero in balía di sè stesso seguiva l'istinto che in questi animali comunemente osserviamo, di tornarsene al luogo della loro dimora, e di certo vi avrebbe trasportato Rogiero, se, a caso aombrando per una pietra che gli si parò su la via, non avesse dato uno sbalzo all'indietro, per lo che questi si riscosse, e vide con maraviglia e spavento essere presso al castello capuano: fu il primo moto quello di allontanarsi quanto più potesse veloce, ma si fermò.
I suoi esercizi erano numerosi e variati. Dava principio al trattenimento il giuoco della tartaruga, nel quale si vedeva Quintino ad allungar le gambe all'indietro della testa, accavallandole attorno al collo, mentre, appoggiandosi colle mani sulla stuoia, dondolava col corpo fra le braccia dritte, tese, che parevan di ferro. Poi c'era il salto chinese, e poi l'a due, ovverosia la passeggiata comica: in questo esercizio Quintino faceva sbellicar dalle risa passeggiando guardandosi intorno coll'aria da moscardino, arricciandosi i baffi, fingendo di fumare con un pezzo di legno, che avrebbe dovuto essere un mozzicone di sigaro, tenendosi il cappellaccio piegato sulle ventiquattro; e tutto ciò mentre Marco, col muso basso e col cheppì che gli cadeva sugli occhi, gli entrava e gli usciva di mezzo alle gambe, seguendolo ad ogni passo senza mai farlo incespicare, con una precisione di tempo degna di un matematico. Ma la rappresentazione finiva però sempre col meraviglioso salto del Niagara, che veniva annunciato come un grande e straordinario esercizio, unico nel suo genere. Difatti era questo, si può dire, il cavallo di battaglia del celebre Quintino. Figuratevi ch'egli saliva come un gatto in cima a sei o sette seggiole, messe l'una sull'altra; poi, quand'era arrivato all'ultima, mentre la mobile colonna dondolava sotto il suo peso, Quintino, il capo all'ingiù, si sollevava dritto sulle braccia, colle gambe all'aria, stava l
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