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ARTEMONA roffiana, TIMARO, CRISAULO. ARTEMONA. Ta, ta. Saran tutti a letto. Piace anche a me 'l dormir. TIMARO. Chi batte giú? ARTEMONA. Amici. Apri: son io. TIMARO. Pare una donna. E chi sei tu che vai cosí a quest'ora? Oh brutta vecchia! Se non par la strega che vadi in corso! ARTEMONA. Dimmi: ove è Crisaulo? TIMARO. E che buona faccenda? qualche polli, cosí a buon'ora?

Ta ta ta ta ta ta

È tolto agli occhi il sol de gli occhi santi; il sol, ch'è solo il sol de gli occhi miei, il sol, ch'oltre per gli occhi al cor passando tutto l'empiea di vivi ardenti spirti; di spirti che mia lingua a ta' suggetti movea sovente, che per avventura non son suggetti da ciascuna lingua.

Più tardi, ti dirò forse tutto. Infrattanto, tu non mi lascerai punto per oggi; mi seconderai e mi darai la replica, se qualcosa arriva che mi obblighi a rappresentare la commedia. Ma io ò bisogno di andare al mio giornale, petit. Ta! ta! ta! Vado a scarabocchiarti il tuo premier-Paris, mentre tu fumi i miei avana, e lo manderò all'ufficio. Sei tu contento, brontolone?

Ghiandusso che avevo sguinzagliato nei vicoli mi dice: Signor tenente, in fondo al vicolo, in un gran cortile, più di mille uomini prendono il rancio. Non vogliono lasciarsi disarmare. Vedremo. Menghini, vieni avanti colla macchina. Locatelli, punta in fondo a quella via. Supplemento di fuoco. Tira in alto. Ta ta ta ta ta ta ta. Basta! Basta! Voialtri continuate a disarmare, presto!

"Che processo?" domandò Alice, tutta affannata mentre fuggiva, ma il Grifone rispose soltanto "Vieni!" e scappava più lesto, mentre il vento portava sempre più debolmente alle loro orecchie l'eco fuggevole delle parole soavi e malinconiche: "Canto all'Astro di sera; Canto la tua bon ta ci vile Zuppa!"

Quando sbocchiamo fuori dal ponte fra le case di Stazione per la Carnia, il lato destro delle nostre blindate suona sotto una rude raffica di pallottole strimpellanti. E' una mitragliatrice austriaca vicinissima, nascosta fra le erbacce. Le nostre rispondono ferocemente tempestando il greto. Ta ta ta ta ta

Diamine chi non sa che il signor De Boni è... È che cosa? Il padre... .....putativo, aggiunse subito lo speziale col tono più dolce della sua vocina insinuante. una smorfia, ammiccò cogli occhi e ripetè sempre più piano; Putativo... pu... ta... ti... vo. Eh!! L'ultima esclamazione voleva dire: vedete che questo speziale può ancora insegnarvi qualcosa, signor presuntuoso? Come?

Chi può far ta.... tacere le canaglie? balbettò l'altro senza fiato. Matteo Cantasirena lo fissò, continuò a fissarlo. Con una mano si accarezzava la barba lunga, fluente: coll'altra, tesa sulla scrivania, suonava il tamburino colle dita, sempre più forte, con un'irritazione, una minaccia crescente.... E intanto lo fissava, continuava a fissarlo.

Ridono, ridono, giocano, strillano e beffeggiano gli echi della valle in coro. Ridono di gioia sotto il sole, cerchio radioso che le nuvole bambine fanno correre a colpi di raggi nelle liete praterie azzurre del cielo. Ta ta ta ta ta