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Ma qualche singhiozzo le stringeva le spalle. Il silenzio durò lungamente; s'intese la signora Veronica chiudere a chiave la porta e discendere frettolosamente per le scale, qualche grido veniva dal vicolo, nel quale una biroccia si era fermata. Le sonagliere tintinnavano. Tina disse piano alla mamma: Nemmeno tu lo conosci? E un buonissimo uomo. Dovrò dirgli tutto?

E i compagni? non doveva egli andare a cercarli, e, se erano scoperti, partecipare alla loro sorte? La sua deliberazione fu pronta: impugnò, senza cavarla tuttavia di tasca, la sua rivoltina, e affrettò il passo per entrare nel vicolo. Ma egli aveva a mala pena svoltato l'angolo, che si udì gridare sul volto: Alto l

Come mai? pensavo, tornando indietro, colpito deliziosamente da una melodia che si spandeva. Il vecchio s'era mosso; passava al sole dall'ombra, avvicinandosi a una delle tre finestre basse che si aprivano sul vicolo dal muro di faccia a noi. Alle finestre ci si arrivava quasi con la testa. Le vetrate erano spalancate e la musica passava.

Stiano bene attenti! in questo documento è dichiarato che le prime traccie del sangue furon trovate nel Vicolo dinanzi alla porta della stanza segnata col num. 5. È chiaro continuò il presidente che l'assassinato ha ricevuto davanti a questa porta la ferita, l'ha ricevuta, cioè, dopo aver fatto alcuni passi nel Vicolo.

Mamma e figlia rimasero alla finestra; non parlavano, ma la gente cominciando ad uscire da ogni porta del vicolo in abito da festa, dopo il pranzo, le rendeva sempre più malinconiche. Tutti parevano contenti, qualcuno si voltava dalla strada a parlare colle finestre: si udivano saluti, qualche frase di convegni pel pomeriggio.

L'aria si fece fredda. Le mosche non ronzavano più, e fuori le rondini nella malinconia del tramonto imminente gittavano stridi più acuti. Molte finestre sbatterono, il murmure dei passi cresceva nel vicolo. Perchè ti sei coricata? chiese la mamma. Tina aprì gli occhi. Bettina mi ha detto che sei andata dalla signora Cesarina; le hai chiesto gli ultimi otto franchi, che ancora ci deve?

Nel vano della finestra si vedeva la sua testa china sotto un grande mazzo di capelli neri, che le lasciavano scoperta una riga bianca sul collo; e il marito, un omaccione rosso, le stava dietro; tutte le donne affacciate sul vicolo la fissavano con occhiate malevole ma invidiose.

Dal vicolo di Gesidio un’altra torma sbucò e prese la via dei Bastioni. Tutto il paese di Pescara, nel dolce plenilunio primaverile, era pieno di amori e di combattimenti canini. Il mastino di Madrigale, incatenato a guardia d’un bove ucciso, di tratto in tratto faceva sentire la sua voce profonda che dominava tutte le altre voci.

Ma perchè, con tutta questa amarezza, nell'uscire dal vicolo di Mezza Galera, egli si andava stropicciando le mani, a guisa di uomo contento? Or ora lo sapremo, se i lettori vorranno seguirci.

Non ti pare che abbiamo abbastanza sofferto per meritare ciascuno di noi il nostro amore?... Ma... torniamo indietro. Erano Roberto e Antonietta che, appena arrivati, lasciavano la festa. Nessuno pensava più al delitto del Vicolo della Luna.