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Aggiornato: 12 giugno 2025


Era giorno, adesso. Le ore suonavano al vicino orologio dal palazzo della Vicaria, lente e chiare. Nel vicolo s'arrestò in quel punto il romore de' passi della sentinella: il soldato contava que' rintocchi della campana e aspettava il cambio.

CLERIA. Io conosco, cuor mio, che non è cosa al mondo, per grande che sia, che voi non la meritiate. Mi sento tanto intenerita da' vostri prieghi che non posso negarvi cosa che vi piaccia. Vo' che le leggi d'amore e di cortesia abbino quella forza che conviene. Disponete dunque di me come cosa veramente vostra; entrate in questo vicolo, ché Nepita v'aprirá la porta.

PEDOFILO. Come ha possuto passar dalla mia nella sua casa? ERASTO. Dico, abbiamo fatto una buca nel muro tra voi e lui, e s'è passato per quella. PEDOFILO. Vo' che le vostre parole stesse discoprano la bugia: fra la mia casa e quella di Cintio non vedete che v'è il vicolo in mezo? in qual muro avete voi fatto la buca? Se non è passata per aria o sotterra, non ha potuto venir per altra via.

«Il giovane sostituto dell'Avvocato fiscale si avvicinò al morente, e gli domandò ad alta voce: Commetteste voi tre anni or sono il delitto nel Vicolo della Luna? «Non potrò mai dimenticare quello che accadde allora. «Il vecchio fece un leggero movimento. «Alzò il volto scarno, smunto, divenuto orrido.

Però questo non era in lui che un ondeggiamento oscuro, mentre sotto il pastrano il caldo gli cresceva con quel passo più sollecito e nel sangue giovane gli correvano nuovi fremiti. Fumava gittando in alto le boccate del fumo. Svoltarono per un vicolo stretto e tortuoso: poco dopo ella si fermò ad una casetta.

Però anche pel cacciatore il popolo non si dava briga più che tanto. Voleva Nello, non altri che Nello, voleva l'assassino del Vicolo della Luna! Da lui soltanto in quell'occasione si dovevano levare i numeri del lotto; da lui doveva venire la fortuna: sul suo cartello tutti avrebbero cercato gli storni, gli ambi, i terni propizi. Eccoli! eccoli!

Ma nel vicolo inondato dal sole meridiano fu peggio: un velo le si abbassò sugli occhi fasciandole tutta la testa, sulla quale le radici dei capelli tiravano dolorosamente, mentre nel ventre così teso quella cosa sembrava crescere mostruosamente. Il vicolo era quasi deserto.

Sta bene; vuol dire che un bel giorno ripasso e vi disegno... Quando? Al più presto possibile, bella bionda. Io non mi chiamo bella bionda. Mi chiamo Fortunata. Volete passare lunedì? Passerò lunedì. Al lunedì, di buon'ora, mi trovai al vicolo Giganti. Fortunata, ritta sulla soglia di casa sua, lavorava all'uncinetto, sorridendo. Mi aveva visto da lontano. Dunque? Siamo pronti? Entrate.

La vostra cortesia vinca il mio merito; gradite la mia dimanda la qual quanto è piú importante, piú mi dimostra il vostro amore e la cortesia. Fioretta mia sorella m'ha riferito che per questo vicolo rare volte vi passa persona, e vi è una porta che vien dritto in camera vostra, e la balia ne tien la chiave: se ciò mi negate, dirò che non da téma di onore, ma vien da desiderio della mia morte.

Quando la pompa, in vicinanza dell’arsenale, si rivolse per rientrare nella chiesa di San Giacomo, Anna prese un vicolo obliquo e in pochi passi fu su la porta madre. S’inginocchiò. Giungeva primo verso di lei l’uomo portante il crocifisso gigantesco; seguivano li stendardi che tenevano l’altissima asta in equilibrio su la fronte o su ’l mento, atteggiandosi con dotto giuoco di muscoli.

Parola Del Giorno

dell’esule

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