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Ed egli, quando tutti furono disposti, prese il fiasco e i bicchieri, apprestandosi a mescere. Il Ristabilito si fece dall’un de’ capi, e cominciò a distribuire pianamente i confetti che sotto le gagliarde dentature dei villani scricchiolavano e sparivano in un attimo. Come egli giunse a Mastro Peppe, prese uno dei confetti canini e glielo porse; e seguitò oltre, senza nulla dare a divedere.

La impazienza e la concitazione del pubblico si rivelava dagli atroci latrati dei binoccoli canini . All'alzarsi del sipario, tutti i palchi erano stipati di spettatori. Solo il palco al numero sette di prima fila si vedeva coperto dal riparatore , ed era ovvio, il supporre che dietro quello si nascondeva la cinica figura dell'ex-capo di Sorveglianza.

I sensi dell'odorato, del gusto e del tatto potrebbero paragonarsi a quei canini da salotto, i quali ringhiano e brontolano quando i visitatori sono gi

Mi scordava di dire che il signor Bruto è il favorito bracciere di madama Concetta; ed è una gioia il vedere la damina, un bettoliera, oggi in un superbo legno a quattro ruote ed a due bei cavalli inglesi, con servi e cocchiere in serpa e cacciatore dietro, due o tre pellicce o cappotte, due o tre canini pomeri seco sdraiati sui cuscini di raso del phaeton, dare le occhiatine al ganzo che galoppa al fianco del legno su cavallo arabo riccamente bardato.

Negli sforzi fatti tirando le labbra verso le orecchie, egli scoprì una immane rastrelliera di zanne donde sporgevano maiuscoli i due denti canini, i quali comprimevano il labbro inferiore anche a bocca chiusa. Aveva in testa un berretto bianco di tela, trinato, e legato con nastro di seta colore di fuoco: intorno al corpo gittò una zimarra di panno bianco soppannata di colore di rosa.

Quei denti lunghi, affilati, bianchi, orribilmente bianchi, scoperti fino alla radice dal labbro un po' rovesciato, acuminati e curvi verso la punta come i canini, parevano fatti per afferrare, per mordere, per lacerare la carne viva, palpitante davano ai loro visi un'apparenza orribilmente ferina. I denti neri, pel contrario, tozzi, brevi, quadrati, bene incassati e coperti dalla gengiva, promettevano indole e tendenze mansuete, che avrei dato met

Dal vicolo di Gesidio un’altra torma sbucò e prese la via dei Bastioni. Tutto il paese di Pescara, nel dolce plenilunio primaverile, era pieno di amori e di combattimenti canini. Il mastino di Madrigale, incatenato a guardia d’un bove ucciso, di tratto in tratto faceva sentire la sua voce profonda che dominava tutte le altre voci.