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Ed in sette sanguinosi combattimenti, coadiuvati dai loro fratelli del mezzogiorno, compivano l'opera sognata dai grandi italiani di tutte le epoche.

Il combattimento aveva durato dalle sette del mattino fino alle nove di sera: quattordici ore! fu uno dei più lunghi ed ostinati combattimenti che gli annali delle battaglie ricordino. Trofei della vittoria furono cinque cannoni, non pochi prigionieri, fra cui parecchi ufficiali. Così la sera del 24 giugno prendeva posto, tra le glorie dell'esercito, la battaglia di S. Martino.

E la legione del Garibaldi quale, e come composta? Da prima la formarono alcuni uomini, manco una compagnia, superstiti ai combattimenti di Moranzone e di Luino, vi si aggiunsero poi i bersaglieri mantovani i quali licenziati a Torino nell'ottobre, vennero a Pontremoli nel novembre del 1848 dove ebbero dal ministero democratico toscano armi, vesti, ed anco un po' di danaro; sul finire del mese raggiunsero il Garibaldi a Ravenna, nella quale citt

«Comunque fosse la Legione era consegnata in quartiere, pronta ad accorrere ove il bisogno lo richiedesse, e quel pugno di giovani che la componevano, avanzo di cento gloriosi combattimenti, passeggiava nel quartiere desioso di menar le mani, e la popolazione, di cui gl'Italiani meritarono la fiducia, era lieta di saperli in armi.

Per fare il cow-boy nelle immense pianure del Texas, del Kansas, dell'Arkansas e negli altri Stati dell'Unione ricchi di pascoli, non basta esser buon cavaliere e saper guidare i branchi di buoi e di vacche nei terreni più favorevoli, provveduti di acqua e di erba buona: bisogna essere giovani robusti e arditi, capaci di tener testa ai ladri o agli indiani e di sostenere talvolta dei veri combattimenti a colpi di carabina e di revolver.

In tutti i corpi Romani che presero parte ai combattimenti del 3 giugno grande fu il numero degli ufficiali che morirono o rimasero feriti, perchè negli attacchi alla bajonetta primi col loro esempio incitavano i giovani soldati della Repubblica al sacrifizio della propria persona.

Egli fu ucciso nell'anno 1567 sui monti, dopo gloriosi combattimenti cogli eserciti genovesi. Con 500 guardie francesi, 200 cacciatori côrsi e con 100 lancieri polacchi, che non avendo cavalli, portavan essi stessi le selle, il côrso Napoleone Bonaparte partì in guerra contro la Francia e gli eserciti reali. Dopo gloriosi combattimenti egli fu relegato nell'isola di S. Elena.

Non vi dirò, signori, quale lo vidi a Calatafimi e a Palermo, in mezzo alle palle borboniche, sereno, raggiante il viso; fu sempre così in tutti i combattimenti. Ricorderò soltanto un episodio della battaglia di Milazzo. Il 20 luglio 1860 s’era impegnata la battaglia; e le sorti per un momento parvero incerte. Spunta da una viuzza un mezzo squadrone di cacciatori con un maggiore alla testa.

I combattimenti continuavano da parte dei cittadini; la distruzione col bombardamento da parte delle truppe che fra l'altro incendiavano il Monte di S. Rosalia e nell'incendio venivano consumati i miseri cenci della parte più povera del popolo e il popolo inferocito, nonostante la difesa delle truppe, s'impossessava del quartiere militare di Santa Cita; altra vittoria sanguinosa riportava sulle truppe che occupavano il podere del principe di Villafranca di fronte a porta Macqueda.

¹ Mojar, bagnare I Sud-Americani tengono a disonore di non bagnare la punta della lancia, o della sciabola, nel sangue nemico nei combattimenti. Ajutante del comandante della Legione, Costa conduceva un cavallo di battaglia di ricambio, legato al proprio.